lunedì 23 settembre 2024


31/12/2015 10:30:19 - Manduria - Politica

Il caso della richiesta dei tre argomenti degli otto consiglieri (dimezzamento delle indennità, bocciatura dei due project financing): all’improvviso, per chissà quale motivo, sono stati ritirati… Forse perché si è intravista di nuovo la possibilità di entrare a far parte della giunta e perché la Lista Girardi ora è un’alleata?

 
Un passo indietro da entrambe le parti (il sindaco Massafra ha azzerato la giunta, mentre Dimonopoli si è dimesso da presidente del Consiglio Comunale), nella speranza di compiere un passo in avanti in direzione del superamento della crisi amministrativa.
Questo l’auspicio delle due parti, che al momento, a dir la verità, ci sembra ancora lontano. Non fosse altro che per alcuni nodi importanti che non sarà facile sciogliere. Il primo dei quali è legato alla volontà dei 13 consiglieri (la maggioranza in aula in quanto il plenum è composto da 24 consiglieri più il sindaco), di “tagliare” dalla maggioranza i due partiti (Nuovo Centro Destra e Centro Democratico), che sono stati coinvolti con il rimpasto dell’estate del 2014. Naturalmente, escludendo questi partiti dalla maggioranza, ritornerebbero in circolo le cariche sinora loro assegnate: due posti in giunta e la delega di presidente dell’Ambito Sociale di Zona.
Richiesta, questa, che ha trovato la determinata chiusura, sin dal primo giorno, da parte del sindaco Roberto Massafra, che, assolutamente, non vuol rinunciare all’apporto dei due partiti.
Se una delle due parti non dovesse cedere, si andrebbe spediti verso un’ennesima conclusione traumatica della legislatura. Epilogo, a dire il vero, che nessuno vuole: né i 13, né il gruppo del sindaco.
I margini per trattare, però, sono francamente ristretti, considerata la cristallizzazione delle posizioni. Non solo. In questi giorni, nei due gruppi, alcune contrapposizioni personali si sono enormemente acuite. Rivedere, allineati e coperti, nuovamente tutti i consiglieri usciti vittoriosi dalle amministrative del 2013 non sarà, insomma, affatto facile. Ci potrebbe essere la convivenza da separati in casa da parte di qualcuno, ma, non volendo dimenticare i già tanti conflitti che insorsero nel primo anno di consiliatura fra questi stessi consiglieri, non si può non essere pessimisti sul futuro prossimo.
Non solo. Bisognerà poi trovare la quadratura del cerchio sulla distribuzione di deleghe e cariche, altro passo molto delicato. Sinora i 13 sono stati compatti nella richiesta dell’azzeramento della giunta. Ora, però, all’interno dei vari gruppi e fra i vari movimenti bisognerà trovare l’intesa sulle persone da coinvolgere nell’amministrazione attiva.
Infine una curiosità. Otto dei tredici consiglieri avevano richiesto, tempo fa, l’iscrizione di tre argomenti all’ordine del giorno della seduta di ieri: il dimezzamento delle indennità di carica di assessori e sindaco per costituire un fondo pro-occupazione e la bocciatura dei project financing su pubblica illuminazione e cimitero. Ieri il dietro-front: “Abbiamo scherzato”.
In altre parole, ora che c’è la possibilità di entrare a far parte della giunta, perché dimezzare le cariche?











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