sabato 28 settembre 2024
Nel pomeriggio l’incontro con Paolo Miggiano, autore del libro “Ali spezzate”, fresco vincitore del secondo premio del concorso letterario “Nabokov” di Novoli
Morire a Forcella, un quartiere del centro storico di Napoli, a 14 anni. Uccisa, senza colpa, nel corso di una
sparatoria fra gruppi di fuoco di famiglie camorristiche (Mazzarella da una parte e Giuliano dall’altra) che si contendevano il controllo del rione. Si chiamava Annalisa Durante. Perse la vita il 27 marzo del 2004. Nonostante il devastante dolore, la famiglia di Annalisa acconsentì l’espianto di tutti gli organi trapiantabili.
sparatoria fra gruppi di fuoco di famiglie camorristiche (Mazzarella da una parte e Giuliano dall’altra) che si contendevano il controllo del rione. Si chiamava Annalisa Durante. Perse la vita il 27 marzo del 2004. Nonostante il devastante dolore, la famiglia di Annalisa acconsentì l’espianto di tutti gli organi trapiantabili.La sua storia è stata raccontata da Paolo Miggiano nel libro “Ali spezzate”, edito da Di Girolamo, fresco vincitore del secondo premio per la sezione “Saggistica” del concorso letterario “Nabokov” di Novoli. Autore che oggi pomeriggio, alle 15,30, incontrerà gli studenti dell’istituto comprensivo “Francesco Prudenzano” di Manduria, impegnati, sotto la guida delle docenti Stefania Maiorano, Alessia Mazza e Alessandra Urbano, in un laboratorio di giornalismo.
In un Paese normale, quando hai 14 anni, quello che accade fuori da te, non dovrebbe avere molta importanza. Annalisa Durante, uccisa in un agguato della camorra, con quello che accadeva nel suo quartiere da circa sessant’anni non c’entrava niente, eppure è stata uccisa e con lei il suo futuro.
“Ali spezzate” non racconta solo il crudele assassinio di Annalisa, ma è una lucida analisi dell’abbandono e del degrado sociale e culturale in cui, da più di mezzo secolo, la classe dirigente e politica napoletana ha relegato i quartieri popolari di una delle città più importanti d’Europa.
Attraverso questo libro, la scuola intende far riflettere i propri studenti sull’importanza del rispetto delle regole e della legge e sul gesto di infinità umanità del padre di Annalisa, Giannino, che ha risposto allo straziante dolore per la perdita di una figlia, con la decisione di donare tutti i suoi organi. Il pianto, la disperazione e il grande dolore che si trasforma in dono. E poi, ancora, la faticosa ricerca della verità, della giustizia, dello Stato, la sopportazione per le ingiuste angherie subite che si trasformano in impegno per gli altri, i ragazzi del suo rione.
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