mercoledì 25 settembre 2024


22/01/2016 17:18:43 - Salento - Attualità

Il valore del matrimonio in cui c’è la gioia vera

Molto spesso mi trovo a parlare con persone di varia età che mi pongono questa domanda: “Perché sposarsi in chiesa?” E poi:  “Perché organizzare tutta la cerimonia?”.
Chiedendomi:  "...Non basta volersi bene, mettersi un abito bianco, un bel bouquet e offrire due pasticcini? Tanto il matrimonio non é altro che un contratto fra un uomo e una donna, no?”.
All’ultima domanda so che non tutti saranno d’accordo e non per la parola “contratto” ma per “uomo e donna”, ma questa é un’altra storia. Io non so cosa pensate del matrimonio, ma la maggior parte dei miei amici tedeschi non sono sposati. Tutti loro hanno figli e sembrano felici.
Sono persone da cui davvero sto imparando molto. Ma allora che cosa c’è di diverso? Cosa cambia se sei sposato in chiesa?
Non sono certo un teologo e non conosco bene il Magistero della Chiesa (so che dovrei…), ma qualche giorno fa é stato il mio anniversario di matrimonio e so bene perché l’ho fatto. Ventiquattro anni orsono, in cappella della chiesa Madre di Manduria, sposavo la donna della mia vita. Ero emozionato. La cappella bella e suggestiva. Un giorno molto bello e memorabile che metteva il sigillo al nostro amore.
Eravamo in tre. In tre?, obietterà qualcuno. Sì, eravamo in tre perche la sposa era incinta.
Eravamo in tre perché il Signore si é sposato con noi. Egli ha fatto un alleanza con noi, si é sporcato le mani con il nostro misero volerci bene.
Perché in chiesa ?
Perché il matrimonio é una vocazione, é una chiamata, é la chiamata alla gioia, alla felicità, alla santità (soprattutto per chi sposa un uomo-orso come sono io). I Santi prima di essere proclamati tali sono proclamati beati (in francese heureux cioè felici). Ci siamo sposati in chiesa perché non c’é gioia piena, gioia vera senza Cristo di mezzo. Lo dico davvero con presunzione e per cognizione di causa.
La differenza fra me e le mie amici tedeschi sta nel fatto che loro devono contare solo sulle loro forze, noi abbiamo il Signore. La differenza é enorme perché se avessi dovuto contare solo sulla mia sopportazione o solo sulla mia pazienza non penso neanche che ci sarei arrivato a sposarmi. Soprattutto nei momenti di crisi non avrei pensato “E se fosse una grazia?” oltre a “Ma chi me l’ha fatta fare?”, ma lo avrei lasciato, era sicuramente la cosa più semplice e meno faticosa in quel momento di buio totale. Se non avessimo avuto il Signore saremmo stati ancora a correre dietro la carriera. Se non avessimo avuto il Signore, avremmo preso scelte tutte in base alla sicurezza e non alla Sua provvidenza e quindi, ad esempio, non ci saremmo mai sposati con un mezzo lavoro precario mal pagato, senza una casa e a vent’anni. Non avremmo avuto uno stupendo figlio. Insomma, se immagino questi ventiquattro anni insieme con una firma in comune sarebbero stati ventiquattro anni abbastanza tristerelli, pieni di sforzi e di false sicurezze.
Ma tu su cosa ti vuoi poggiare? Chi vi sostiene come coppia? Ma voi due su cosa e da chi attingete sostegno, forza, libertà? Chi fa verità nella vostra affettività, nella vostra relazione? Se non fate entrare il Signore nella vostra storia invano faticano i costruttori. Se lo Spirito Santo non é con voi ma “‘ndò annate” ? Se dal Signore non attingete sapienza e da Lui provvidenza faticherete tanto come gli altri e non avrà neanche senso.
Non sto dicendo che chi non si sposa in Chiesa non é felice e nemmeno che i loro matrimoni non durano. Dico però che amarsi da Dio é un’altra cosa, é secondo un’altra logica, é secondo un altro modo di intendere la libertà, dico solo che é più bello.
 Provare per credere.
E poi, si invita tanta gente a sto matrimonio e invitalo pure il Signore no! Uno in più che te costa ?
 
Gherardo Maria De Carlo











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