lunedì 23 settembre 2024


05/02/2016 17:51:39 - Manduria - Politica

Si acuisce la spaccatura all’interno del Pd di Manduria

Rinnovo della sfiducia all’attuale segretaria del Pd di Manduria, Katia Malagnino, e richiesta di commissariamento della sezione.
Si acuisce la spaccatura all’interno del Pd di Manduria. Il vice segretario dimissionario Mauro Baldari, quattro membri dell’esecutivo, anch’essi dimissionari, e sedici attivisti del partito formalizzano la richiesta di una convocazione urgente dell’assemblea dei delegati, auspicando la partecipazione dei deputati Pelillo e Vico e dei consiglieri regionali Mazzarano e Pentassuglia. Nella richiesta, inoltrata alla segreteria, è indicata anche una data: venerdì della prossima settimana, alle 20.
Oltre a questa iniziativa politica, il gruppo di Dem, che non ha condiviso la scelta di entrare a far parte dell’Amministrazione Massafra-ter, ha prodotto un duro comunicato in cui non si risparmiano critiche all’indirizzo del segretario provinciale Musillo.
«Il segretario provinciale del Pd ha dichiarato che “non ha visto nulla di politico nella reazione dei componenti dell’esecutivo che si sono dimessi”» si legge in premessa nel documento. «Noi tutti invece ci chiediamo cosa c’è di politico nel far parte della più malandata e vergognosa Amministrazione che si ricordi a Manduria? Amministrazione composta da mutanti e figure mitologiche metà promessa, metà poltrona, che ha già dimostrato la nullità di contenuti e la dannosità della seppur scarsa azione.
Quale vantaggio per il territorio e per il Partito Democratico si potrà mai avere nel sostenere l’attuale sindaco, che ha dichiarato guerra al nostro partito a tutti i livelli, accollandogli tutti i mali di Manduria?
Quali possibilità avranno i due soli consiglieri, ora di maggioranza, di dare una svolta così decisiva in un Comune dove la politica non svolge il suo ruolo positivo da molti anni?
Cosa c’è di politico e democratico nel comportamento della segretaria cittadina, che ha sempre avallato la blanda opposizione in Consiglio comunale dei due consiglieri, anche quando si è loro proposta la chiara possibilità di far saltare i precari equilibri alle varie “giunte Massafra”, e invece, sotto la bandiera del senso di responsabilità verso il territorio, hanno contribuito all’agonia politica amministrativa in cui versa il Comune?
Cosa c’è di politico nel parlare di decisione presa dal Partito di Manduria quando di fatto il PD di Manduria ha visto ufficialmente solo due passaggi-farsa svoltisi peraltro a giochi fatti?
Cosa c’è di politico» si legge nella nota, «nel voler emulare le alleanze avvenute in Parlamento, se la situazione e i risvolti sono tutt’altra storia a Manduria?».
«Nonostante siamo ben consci dell’autonomia di mandato dei consiglieri comunali, agli stessi chiediamo l’immediato ritiro dell’appoggio all’Amministrazione Massafra e l’apertura di un dibattito costruttivo all’interno del Pd di Manduria».
I “dissidenti” non si accontentano, dunque, della “testa” della segretaria Katia Malagnino. Aspirano ad una radicale inversione di marcia da parte dei due consiglieri Pd.
«Il Partito Democratico di Manduria contesta fermamente la scelta operata, sotto l’aspetto della progettualità e dignità ma soprattutto per il metodo utilizzato; prende le distanze da scelte personali che risultano in contrasto con la democratica condivisione che deve avvenire solo e soltanto all’interno dei partiti e non nelle segrete» è la loro tesi.
Nella mail di richiesta della riunione dell’assemblea dei delegati compaiono le seguenti firme: Mauro Isidoro Baldari, vice segretario dimissionario; Maria Calò, Vincenza Capuzzimato, Andrea Casto e Vincenzo Parisi, membri della segreteria, dimissionari dall’esecutivo; Cosimo Dimitri (ex tesoriere), Luigi Daggiano (ex coordinatore del circolo di Manduria), Gloria Saracino, Luigia Lamusta, Massimiliano Pichierri, Cosimo Massafra, Salvatore Piccinni, Gregorio Capogrosso, Luigi Primicerj, Giuseppe Tatullo, Piera Navarino, Antonio Dinoi, Giuseppe Di Dato, Leonardo Esposito, Gianpaolo Brunetti e Pietro Serino (delegati e attivisti).










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