sabato 28 settembre 2024


21/02/2016 20:08:19 - Manduria - Attualità

«La nostra terra ha bisogno di gente per bene, che si rimbocchi le maniche per ripulirla e bonificarla. E’ una terra ricca, che non aveva bisogno di insediamenti industriali. A Lecce splende il barocco, Taranto è la capitale della Magna Grecia. Noi, poi, abbiamo le migliori università, anche se dispongono di poche risorse. Ragazzi, coniugando la bellezza della nostra terra con la cultura, si produce ricchezza»

 
Nando Popu, al secondo Fernando Blasi, leader del gruppo salentino Sud Sound System, è stato ospite, nei giorni scorsi, dell’istituto comprensivo “Prudenzano” di Manduria. Ai ragazzi l’artista di Trepuzzi ha parlato di un tema a lui caro: l’ambiente.
«Negli ultimi decenni hanno martoriato la nostra terra, imponendole uno sviluppo che stride con le sue vocazioni» ha rimarcato Nando Popu. «Taranto ha un patrimonio naturale e storico enorme, ma hanno voluto creare una industria siderurgica, che crea lutti agli operai e ai loro familiari. Industria che non ha un futuro: l’acciaio della Cina, in primis, costa la metà, trasporto compreso e, poi, la crescita della popolazione mondiale (e con essa la richiesta della materia prima), è ferma. A Brindisi hanno localizzato una centrale a carbone, anche se la Puglia esporta nelle altre regioni gran parte dell’energia elettrica che produce. Negli ultimi anni, poi, stanno compromettendo anche il mare e le campagne. Il mare attraverso gli scarichi inquinanti e la TAP, mentre le campagne attraverso il massiccio uso di prodotti chimici. Diossina e altre materie inquinanti ora hanno contaminato anche il ciclo alimentare».
Negli ultimi due anni l’autore di musiche e testi di alcuni dei maggiori successi dei Sud Sound System è stato in prima fila anche con il “popolo degli ulivi”, per combattere la teoria dell’eradicazione di uno dei simboli della nostra terra.
«La Xylella è innocua. Su 22mila esami eseguiti sugli ulivi, sono 180 sono risultati contagiati dal batterio, ma molti di loro si stanno già riprendendo attraverso l’applicazione delle buone pratiche agricole. Peraltro non è neppure certo che il disseccamento sia legato alla presenza del batterio».
Ai ragazzi, dopo aver raccontato la leggenda dei pastorelli messapi trasformati in alberi di ulivo da alcune ninfe che risale al secondo secolo avanti Cristo, ha anche parlato di musica: del suo gruppo, del genere che propone e del suo curioso pseudonimo.
«Perché Popu? Quando ero ragazzo bevevo il cocktail tutto d’un fiato. Il barista iniziò ad etichettarmi come Popu, ovvero ippopotamo, e a questo pseudonimo mi sono affezionato».
Infine una raccomandazione.
«Studiate il doppio per vincere il sistema».











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