lunedì 23 settembre 2024


25/05/2016 12:51:42 - Sava - Attualità

I giudici hanno appurato l’applicazione di interessi anatocistici, interessi ritenuti illegittimi perchè in danno dei correntisti, ma applicati frequentemente da alcuni istituti di credito in forza del loro maggior potere contrattuale

 
Con quattro distinte sentenze emanate dai Tribunali di Taranto e Mesagne, a seguito di altrettanti contenziosi, la società coop agricola in liquidazione “Produttori Agricoli Associati”, rappresentata dal liquidatore Giulio Rossetti e difesa in giudizio dall’avv. Giuseppe De Sario, si è vista riconosciuto il diritto alla restituzione di 286mila euro da parte degli istituti di credito presso cui aveva in essere contratti di conto corrente. I giudici hanno appurato l’applicazione di interessi anatocistici, interessi ritenuti illegittimi perchè in danno dei correntisti, ma applicati frequentemente da alcuni istituti di credito in forza del loro maggior potere contrattuale.
La “Produttori Agricoli Associati”, realtà fondata nel 1966 ad opera di soci agricoltori savesi, ha operato fino al 2011 fornendo un contributo importante all’economia locale. Nonostante l’evidente exploit del settore vinicolo, la realtà dei “Produttori Agricoli Associati” ha dovuto ripetutamente sostenere importanti costi bancari, tali da essere tra i motivi che costrinsero l’assemblea straordinaria dei soci ad intraprendere, a fronte dell’impossibilità di sostenere i debiti, una procedura di liquidazione volontaria.
Durante la procedura di liquidazione volontaria, il liquidatore Giulio Rossetti si vide costretto a procedere alla verifica della possibilità di vendere lo stabilimento a terzi e da subito fu ritenuta più conveniente l’offerta avanzata dall’azienda toscana “Vini Bella Terra”. Soluzione che ha permesso il ripiano al 40% dei debiti verso i soci e per intero dei debiti verso le banche, ma soprattutto ebbe a salvare il patrimonio di alcuni componenti del consiglio di amministrazione che avevano prestato fideiussioni personali per i debiti della cooperativa.
«Da sempre, la società aveva lamentato addebito di interessi e competenze bancarie sui propri conti correnti molto alti» ha dichiarato il liquidatore Giulio Rossetti. Secondo questa tesi, sostenuta in giudizio dall’avv. Giuseppe De Sario, ai conti correnti erano stati applicati interessi anatocistici, ossia con capitalizzazione trimestrali degli interessi, che ormai da più di 10 anni vengono reputati nelle aule di giustizia come pratiche scorrette ed illegittime in danno dei cittadini/correntisti.










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