sabato 28 settembre 2024


14/07/2016 09:09:47 - Manduria - Attualità

Passano gli anni, ma il clichè di San Pietro in Bevagna non cambia: mare stupendo, con acque cristalline che fanno invidia alla Sardegna; patrimonio ambientale di straordinario valore. Poi c’è l’altra faccia della medaglia: l’inciviltà dilagante di tanti villeggianti “sporca e fuggi” che invadono la costa

 
Inciviltà dilagante da un lato, mancanza di controlli dall’altro.
Passano gli anni, ma il clichè di San Pietro in Bevagna non cambia: mare stupendo, con acque cristalline che fanno invidia alla Sardegna; patrimonio ambientale di straordinario valore; lunghi arenili ad accesso libero in cui crogiolarsi sotto i raggi del sole. Risorse naturalistiche che, opportunamente tutelate e valorizzate farebbero la gioia e, soprattutto, la fortuna di altre zone e regioni d’Italia più gettonate dal punto di vista turistico.
Poi c’è l’altra faccia della medaglia: l’inciviltà dilagante di tanti villeggianti “sporca e fuggi” che invadono la costa. Villeggianti in parte di Manduria, ma in parte anche di centri e province limitrofe. Nel periodo di giugno e della prima metà di luglio, nei pressi dei cassonetti (che fra poco saranno rimossi perché sta per essere avviata la raccolta differenziata spinta), si trova di tutto, di più: vecchi elettrodomestici, materassi ormai logori e quindi inservibili, stralci di potatura. Per non parlare dei rifiuti speciali (abbonda l’amianto), che di solito si scaricano nelle vie interne delle campagne, lontano da occhi .. indiscreti. Si genera così uno spettacolo che travalica l’indecenza. Eppure esiste un numero verde al quale rivolgersi per ottenere un servizio gratuito: il ritiro a domicilio.
Poi c’è la spiaggia. Quando vengono invase da orde di turisti “sporca e fuggi”, in particolare nei giorni festivi, è sufficiente mezza giornata per trovare le tracce di significativi passaggi di orde di barbari: scarti di alimenti, bottiglie e lattine vuote, cartacce, resti di deliziose cenette preparate in spiaggia con barbecue (carboni, legna bruciata, ecc ecc.).
Nel mese di agosto in particolare (anche se quest’anno il fenomeno è comparso anche prima), c’è chi si appropria di ampie aree di spiaggia e vi piazza una tenda formato maxi-famiglia, picchettando i confini per chiarire che quella zona è off limits per gli altri comuni mortali.
L’ultima nota negativa che completa il quadro è l’ormai proliferare di banchetti di fruttivendoli (anche sulle piazzette di San Pietro in Bevagna), di autocisterne per il rifornimento dell’acqua e di rivenditori extracomunitari.
Come ogni altra stagione estiva degli ultimi decenni, le proteste e le lamentele sono tante. C’è chi pretende più pulizia: richiesta legittima, ma crediamo che buona parte del lavoro di Igeco venga vanificato dall’esercito di incivili. C’è chi richiede servizi.
Nonostante ciò, le presenze turistiche crescono. Ci chiediamo: cosa sarebbe questa zona se tutti imparassimo a essere più civili?











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