Tante squadre blasonate per un campionato che si preannuncia irto di difficoltà
Il 4 settembre il primo impegno agonistico in Coppa Italia e la domenica successiva, 11 settembre, l’esordio assoluto nel torneo di Eccellenza.
A qualche settimana dall’avvio della nuova stagione calcistica, il direttore sportivo Antonio Bruno “legge” le carte al nuovo campionato.
«Quest’anno è un torneo composto da tante squadre dal nobile blasone» afferma il d.s. Bruno. «Anche a 16 squadre (senza, ovvero, l’inserimento del Martina Franca e il ripescaggio del Fasano, sino a qualche tempo fa ipotizzati), sarà un campionato davvero difficile».
Diverse le squadre ambiziose.
«In pole position inserisco l’Altamura, società che si è assicurata diversi elementi della corazzata Gravina, che l’anno scorso vinse il campionato in surplace» è l’opinione del d.s. Bruno. «Hanno allestito rose di tutto rispetto anche il Bitonto, il Molfetta, il Cerignola e il Barletta. Sarà temibile pure il Trani, mentre non conosco bene la situazione di Mola e Vieste (di quest’ultima squadra sono a conoscenza della decisione di privarsi dei 2-3 elementi cardine dell’ossatura, fra cui i fratelli Augelli)».
Qualche incognita fra le salentine.
«Casarano e Gallipoli sono partite in ritardo, ma sono convinto che allestiranno delle rose per competere per le prime posizioni» prosegue il direttore sportivo. «Massimo rispetto anche per il Novoli (sono andati via dei calciatori importanti, che però sono stati degnamente sostituiti) e il Galatina, quest’ultima ripescata in Eccellenza».
Per la matricola Avetrana il cammino verso l’obiettivo stagionale (ovvero la salvezza) non sarà affatto facile.
«Per salvarsi, evitando i play out, bisognerà piazzarsi almeno al decimo posto» prende atto Bruno. «Con chi dovremo lottare per evitare la retrocessione? Sulla carta, limitandomi a leggere le rose, direi il Vieste, l’Otranto (è ricco di calciatori spagnoli che non conosco), l’Hellas Taranto, forse il Gallipoli. Non dimenticando che ogni anno vi sono almeno un paio di rivelazioni, ruolo al quale spero possa ambire anche l’Avetrana».
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