sabato 28 settembre 2024


14/08/2016 07:51:33 - Manduria - Attualità

 Il sindaco: “Spero siano previsti fondi anche per la gestione della struttura”

Ora è ufficiale: sono in arrivo tre milioni e 800mila euro per riqualificare e valorizzare l’area del parco archeologico delle civiltà messapica.

Anche Manduria beneficerà dei finanziamenti per la cultura e lo sviluppo previsti col Piano Operativo Nazionale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Una somma consistente stanziata per finanziare un vecchio progetto, accantonato qualche anno fa a causa di una carenza progettuale (pare che la Soprintendenza non avesse completato la progettazione esecutiva).

«E’ un’ottima notizia: finalmente arrivano i soldi per poter cantierizzare un progetto di qualche anno fa, realizzato dalla Soprintendenza» è il primo commento del sindaco Roberto Massafra. «Finanziamento che fu accordato e poi temporaneamente revocato per alcuni ritardi nella elaborazione della progettazione esecutiva. Il nuovo inserimento di questo progetto nelle opere finanziate dal Ministero è il frutto di un impegno profuso anche dalla nostra Amministrazione: tempo fa ci recammo a Roma per caldeggiare il rifinanziamento dell’intervento e ottenemmo l’impegno in tal senso da parte dei funzionari del Ministero. Ora è arrivata la conferma: anche a Manduria si aprirà un cantiere della cultura».

Il Parco, quindi, interessato da un secondo, incisivo, intervento di tutela e valorizzazione delle testimonianze della civiltà messapica. Sarà il punto di partenza per una reale operazione di rilancio turistico della struttura?

«Se il progetto finanziato ricalca quello originario, contempla il finanziamento di opere per il recupero di alcune aree del Parco e di interventi specifici che riguardano la chiesetta di Santa Croce» prosegue Roberto Massafra. «Servirebbero, però, risorse per facilitare la sua gestione, altrimenti si correrebbe il rischio di investire altri milioni di euro (in aggiunta ai diversi miliardi di lire di oltre vent’anni fa) senza poter avere la possibilità di ottenere delle ricadute dirette.

Cosa fare? Sono convinto che servirebbe, innanzitutto, disporre di un direttore del Parco, che sia stipendiato e che abbia dunque l’incarico di dedicare tutta la giornata nell’opera di organizzazione delle attività e di valorizzazione in chiave turistica della struttura.

A mio avviso, poi, servirebbero idee e tecnologia per integrare l’offerta del Parco, oggi limitata alla visita. Cosa intendo dire? Faccio qualche esempio. Credo che bisognerebbe catturare l’interesse del turista anche con video sulla storia dei Messapi, sulla loro civiltà, sulle loro gesta. Oppure riprodurre costumi e reperti dell’epoca. Offrire, insomma, altri attrattori, un po’ come accade con l’esposizione della mummia a Bolzano».











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