sabato 28 settembre 2024


24/09/2016 13:30:13 - Manduria - Attualità

Solo una delle strutture presenti nei pressi della sorgente sarà recuperata per utilizzarla come museo del mare

 
Demolire gran parte del ponte sul Chidro, prevedendone un altro in legno per consentire solo il passaggio ciclo-pedonale; abbattere i ruderi esistenti nei pressi della sorgente (originariamente concepiti come impianto di sollevamento delle acque, mai entrato in funzione), salvando e recuperando solo un fabbricato, da trasformare in museo del mare e da utilizzare per la custodia delle bici e delle canoe.
Il progetto, che mira alla rinaturalizzazione della pregiata area del Chidro (già inserita nella Riserva Naturale), è stato illustrato l’altro ieri dall’assessore ai Lavori Pubblici e all’Ambiente, Amleto Della Rocca.
«A questo progetto dedicheremo un convegno nella prima metà di ottobre» ha annunciato l’assessore. «L’idea è nata dalla mia convinzione di poter recuperare quest’area, inizialmente compromessa, nel 1984, da una struttura (quella destinata a sollevamento delle acque), mai entrata in funzione e, poi, dalla realizzazione di un ponte enorme, che, proprio perché così mastodontico, già da qualche anno accusa denota problemi di tenuta strutturale. Si tratta di un’area di grande valore naturalistico, forse unica in Puglia. Nonostante questi interventi antropici, crediamo possa essere in gran parte recuperata».
Esiste già un progetto di massima, che può essere finanziato con le risorse stanziate recentemente col “Patto per la Puglia” per il completamento della “Talsano-Avetrana”.
«Non è una pagina del libro dei sogni» è la convinzione dell’assessore Della Rocca. «Il ponte può essere abbattuto con i fondi della “Talsano-Avetrana” e anche per le altre opere (realizzazione del ponticello in legno e bonifica dell’esistente), possiamo usufruire di quei finanziamenti. Per quanto riguarda invece l’arredamento interno del museo del mare e la sentieristica, abbiamo chiesto uno stanziamento al Gruppo d’Azione Locale, che presto presenterà il nuovo Piano d’Azione.
Disponiamo di un primo progetto e siamo già impegnati a reperire i finanziamenti per tutta la fase della progettazione.
Crediamo, insomma, di poter quanto meno avviare l’opera entro la fine della consiliatura in corso».
Intanto l’Amministrazione spera di poter ottenere un contributo da parte della Regione Puglia di 50mila euro per la rimozione dei rifiuti speciali lungo la litoranea e la bonifica delle relative aree.
«Abbiamo partecipato al bando regionale, inoltrando la domanda verso la fine di luglio» aggiunge ancora l’assessore Amleto Della Rocca. «Se la nostra domanda sarà accolta, la misura prevede un co-finanziamento a carico del Comune di Manduria di 10mila euro. Con 60mila crediamo di poter bonificare tutta la zona della litoranea».
GLI INTERVENTI - Il progetto della rinaturalizzazione dell’area Chidro prevede un investimento di quasi 3 milioni di euro, somma che dovrebbe essere stanziata nell’ambito della realizzazione della direttrice viaria “Talsano-Avetrana”.
Questi, nel dettaglio, gli interventi previsti e i relativi costi: 1) abbattimento del ponte sul Chidro e sistemazione di 4 aree di parcheggio, 2 ai lati della foce e 2 a nord, per un totale di 600 posti auto: 310mila euro; 2) realizzazione di corridoi ecologici a nord per garantire il passaggio della fauna tra le due aree del parco: 72mila euro; 3) realizzazione di barriere a verde, utilizzando solo piante autoctone della macchia mediterranea: 52mila euro; 4) sistemazione della perimetrazione dell’area protetta con muretti a secco: 221mila euro; 5) sistemazione di tutta la viabilità secondaria intorno alla foce del Chidro e del canale di San Nicola con materiale ecocompatibile: 115mila euro; 6) recupero delle strade a nord e sud esistenti (in materiale ecocompatibile), della prevista Regionale 8, come complanari della stessa: 720mila euro; 7) realizzazione di un ponte di legno a nord della foce del Chidro, esclusivamente ciclabile e pedonale e con un punto di osservazione: 204mila euro; 8) abbattimento degli edifici adibiti ad impianti di sollevamento e di servizio di Arneo, in corrispondenza della foce del Chidro: 231mila euro.











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