sabato 28 settembre 2024


30/09/2016 14:46:00 - Manduria - Attualità

Ecco i commenti di Gregorio Mariggiò e Maria Ada Perrucci

L’indignazione sulla diossina a Manduria arriva soprattutto nei social network.
«Tante persone mi hanno contattato, chiedendomi cosa fare» afferma Gregorio Mariggiò, uno dei leader dei Verdi della provincia di Taranto. «La prima reazione è stata quella di essere incazzato col mondo: anni di lotte ci hanno messo all’angolo. Per anni abbiamo messo in guardia e denunciato gli abusi e le leggi che li consentono, facendo i nomi e cognomi di chi li ha commessi e di chi ha votato tali leggi.
Personalmente, da manduriano (quindi terra di operai Ilva), ho subito minacce, un quasi attentato e soprattutto sberleffi dai vari “politiciotti” e affini compiacenti, che utilizzavano l’Ilva come serbatoio di voti.
Oggi tutti a meravigliarsi. Da domani si ritorna a combattere, si ritorna a chiedere nuovamente indagini epidemiologiche e notizie certe, alle autorità competenti, sullo stato di salute dei cittadini e del nostro territorio».
Particolarmente incisivo un commento della “rete”: quello di Maria Ada Perrucci.
«Spunta il nome di Manduria nel discorso dello smaltimento di diossina ed ecco che i miei compaesani si indignano» scrive su facebook Maria Ada Perrucci. «La lotta di Taranto è anche la nostra, non smetterò di dirlo. Mi dispiace che ve ne siate accorti adesso, ma il problema dell’Ilva è un problema che ci riguarda da vicino.
Ho visto molta, troppa gente, andarsene: amici, parenti, figli, madri. Ho visto sul mio corpo giovane gli effetti di un qualcosa che in maniera subdola si voleva appropriare della mia esistenza. Ci diciamo forti quando combattiamo contro grattacapi di salute molto gravi e pensiamo di aver vinto quando riusciamo a venirne fuori, ma questa guerra è così malvagia che silenziosamente miete vittime, uccide noi, il territorio e la nostra voglia di fare. Non possiamo continuare a stare in silenzio: partecipate ai convegni sull’argomento e informatevi. L’informazione e la partecipazione sono le basi per poter vincere questa triste lotta. Documentatevi, ascoltate chi conosce da vicino, ma non restate con le mani in mano».











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