sabato 28 settembre 2024


03/11/2016 11:53:41 - Manduria - Attualità

Intanto la Lista Girardi e Dimonopoli hanno chiesto una seduta straordinaria del Consiglio Comunale

La discarica di contrada “Chianca” è ritornata in attività da martedì mattina. Riceve, da tutti i 17 comuni dell’ex Ato Ta 3 dell’area orientale della provincia di Taranto, la parte indifferenziata dei rifiuti.
«La quota di conferimento è di poco inferiore ai 120 euro per tonnellata» ha reso noto l’assessore ai Lavori Pubblici, Amleto Della Rocca, che l’altro ieri mattina, insieme al sindaco Roberto Massafra, ha eseguito un sopralluogo nell’impianto gestito dalla società “Manduriambiente”. «Per il Comune, rispetto al conferimento alla Cisa di Massafra, vi è il risparmio sul trasporto. Non solo. Chiederemo un ulteriore sconto sul conferimento e, poi, una royalty da versare al Comune di Manduria, che ospita l’impianto. Così come auspicheremo una penalità per i Comuni che non hanno raggiunto le percentuali stabilite dalla legge per la differenziata».
Intanto i quattro consiglieri della Lista Girardi (Leo Girardo, Angelo Cosimo Dinoi, Sandra Dicursi e Federico Bentivoglio) e l’indipendente Nicola Dimonopoli hanno formalmente chiesto la convocazione di una seduta monotematica del Consiglio Comunale per discutere sulla riapertura della discarica.
«La seduta sia possibilmente aperta anche alla cittadinanza, per creare una maggiore partecipazione rispetto ad un problema che investe l’intera collettività manduriana» è riportato nella richiesta dei cinque consiglieri. «Proponiamo un ricorso al Tar rispetto alla determina numero 168 del 30 settembre 2016, avente per oggetto: “Decreto legislativo 152/06, aggiornamento, a seguito di modifica non sostanziale, dell’Autorizzazione Integrata Ambientale, rilasciata con D.D. 59/2013 in favore della società “Manduriambiente” per l’impianto sito in Manduria alla contrada “Chianca”.
Nonchè di valutare la possibilità di opporsi alla semplice “comunicazione” della Regione Puglia del 21 ottobre 2016, del commissario ad acta Gianfranco Grandaliano senza ricorrere ad alcun decreto o ordinanza».











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