lunedì 30 settembre 2024


27/11/2009 05:43:20 - Manduria - Attualità

E’ arrivata anche una troupe di Ballarò per un servizio sulla protesta

 
AAA aiuto cercasi !
Non è ancora rientrata la protesta che da alcuni giorni stanno portando avanti gli agricoltori aderenti alla CIA, Confederazione Italiana Agricoltori, che hanno bloccato le vie d’ingresso principali del nostro comune con i loro mezzi agricoli, e che intendono portare avanti ad oltranza, fino a quando Zaia e De Castro, rispettivamente Ministro dell'agricoltura il primo, Ministro europeo il secondo sempre dell’agricoltura, non si dichiareranno favorevoli al confronto.
La protesta, peraltro pacifica, degli agricoltori, benché sia presidiata costantemente dalle forze dell’ordine, richiede l'apertura di un tavolo di trattative con gli organi dello stato preposti, nel quale si affrontino gli urgenti problemi che stanno portando al collasso il comparto agricolo tutto, ci tengono a sottolineare gli stessi manifestanti da interventi raccolti sul campo dallo scrivente, mentre erano assiepati presso il passaggio a livello che divide il quartiere Santa Gemma dal resto paese di Manduria. Essi, infatti, temono che le loro richieste siano interpretate  limitatamente  alla domanda di una maggiore tutela dell’olio d’oliva italiano a danno degli altri prodotti del nostro paese, mentre la crisi del comparto investe l’intera filiera agricola con tutti  i rispettivi prodotti. Molti e vari gli interrogativi esposti allo scrivente al quale hanno chiesto di amplificare e di rendere noti il più possibili i motivi della loro protesta : prima di tutto oltre a chiedere un confronto con gli organi istituzionali, gli agricoltori italiani chiedono il ripristino delle leggi sulle calamità naturali, la proroga, la cartolarizzazione e la diminuzione dei debiti INPS, maggiore tutela delle produzioni italiane soprattutto quelle riguardanti l’olio d’oliva, la cui etichetta italiana viene applicata a produzioni di tale prodotto realizzato con materie prime provenienti da paesi sottosviluppati non soggetti a rigidi controlli delle norme igienico-sanitari severissime cui vanno incontro invece i prodotti italiani. Ciò a danno dell’immagine nel mondo del nostro prodotto più conosciuto che in questo modo rischia di perdere credibilità nei mercati esteri, poiché facilmente associabile  a produzioni meno autorevoli e meno soggette ai nostri controlli, e questo con conseguente danno dell’indiscussa qualità storica del nostro prodotto già fortemente danneggiato dalla concorrenza sleale di prodotti dello stesso genere inferiori al famoso oro giallo.
Essi a tal proposito hanno denunciato l’arrivo presso il porto di Bari di una nave carica di olive a basso costo e sprovviste dei dovuti controlli igienico sanitari provenienti dai paesi extracomunitari destinate alla produzione di olio, spacciato poi per nostro.
Inoltre gli agricoltori chiedono una riduzione sull’ACCISA, l’imposta sui carburanti, un abbattimento dei costi di produzione che hanno portato molti contadini al collasso dopo ipoteche sui beni personali  dovuto all’aumento vertiginoso di tali costi, la possibilità di accedere rapidamente e facilmente ai finanziamenti creditizi delle aziende, soprattutto per le piccole e medie aziende e questo nonostante vengano rese attraverso i mezzi di comunicazione, testimonianze da parte dei ministri a favore di un superamento della congiuntura economica negativa.
A tal proposito gli agricoltori fanno notare che i mancati guadagni di questi giorni dovuti alla loro protesta si sommano ai già magri introiti di una congiuntura economica sfavorevole ormai prolungata nel tempo. Particolarmente delicata la questione sollevata dai manifestanti relativa all’ammasso privato, le cui dinamiche difficili da comprendersi per i non addetti ai lavori, riguardano la vendita dell’olio ad 1 euro e 70 centesimi contro un adeguato prezzo di mercato
di 3 euro e 50 centesimi, diminuzione che fa scattare l’ammasso privato delle olive a cui consegue un rallentamento del prezzo  reale della vendita dell’olio con un ammasso delle quantità  di tale prezioso prodotto a fronte di un maggiore equilibrio tra domanda ed offerta. Ed inoltre, il mancato riconoscimento dell'integrazione  della produzione del 2006, l’attesa da tempo inenarrabile di un censimento degli alberi di ulivo annunciato a più riprese, dichiarati patrimonio paesaggistico universale protetto da leggi severissime con un mancato arrivo dei dovuti aiuti da parte dello stato, leggi provenienti da Bruxelles inadeguate alle effettive conformazioni geomorfologiche e paesaggistiche del nostro territorio, le limitate risorse annuali dell’integrazione conferite ai contadini che verranno negate del tutto a partire del 2013, sono la conclusione di un lungo elenco di problematiche  esposte dagli agricoltori della CIA allo scrivente al quale essi hanno chiesto di esporre fedelmente le loro ragioni, che essi intendono ribadire fino a quando sarà reso loro possibile, sino a quando cioè non si aprirà una tavola rotonda di confronto tra le parti che vede ugualmente coinvolti il presidente del Consiglio Berlusconi, il ministro Zaia ed il ministro Tremonti oltre che alla confederazione in oggetto.
Ai dimostranti, civili ed educati nell'esporre i loro problemi, saggi come solo sanno essere gli uomini concreti, abituati a dare una risoluzione oggettiva alle difficoltà, non ci resta che augurare in bocca la lupo.

Mimmo Palummieri










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