lunedì 30 settembre 2024


27/11/2009 16:46:25 - Manduria - Attualità

Si alzano i toni della protesta agricola

Interrotti tutti i collegamenti da e per Manduria

 
 
Di fronte all’inerzia e alla totale assenza di risposte del governo centrale, perdurando dunque la situazione di profonda crisi nel comparto agricolo ed olivicolo in particolare, la rabbia degli agricoltori ha fatto alzare i toni della protesta.
Questa mattina circa 300 trattori, provenienti da Avetrana, Manduria, Sava, Torricella ed altri comuni limitrofi, hanno invaso la città di Manduria bloccando la ferrovia, la strada statale Sette Terre all’altezza della circonvallazione Taranto-Lecce, lasciando intendere che, sino a quando non arriveranno risposte certe da parte del Governo nazionale, la protesta non si smobiliterà e verranno mantenuti questi toni accesi della protesta.
Il presidente provinciale della C.I.A. dott. Nicola Spagnuolo ha dichiarato: “Siamo consapevoli dell’estremo disagio che stiamo arrecando alle nostre comunità, però la disperazione degli agricoltori ha raggiunto oramai i livelli di guardia. Nel chiedere scusa a tutti i cittadini per il disagio arrecato da questa protesta la C.I.A. chiede altresì a tutte le istituzioni e alle altre categorie produttive la solidarietà verso il settore agricolo”.
Spagnuolo ha auspicato altresì che la voce del disagio e della protesta possa arrivare forte e chiara, per il tramite della C.I.A. nazionale, ai Ministeri competenti, affinché nel volgere di qualche giorno, vengano adottati provvedimenti urgentissimi di sostegno al reddito.
Infatti già in questi giorni gli agricoltori stanno ricevendo gli avvisi di pagamento da parte delle banche, da parte dell’INPS, oltre alle scadenze tributarie di fine anno (Irpef, Irap, Ici, etc..).
La C.I.A. di Taranto auspica, così come più volte ribadito dalla C.I.A. regionale pugliese, che vengano intensificati i controlli alle nostre frontiere, affinché si faccia piena luce sulla provenienza e sulla qualità dei prodotti agro-alimentari provenienti dei paesi più disparati, pronti per essere immessi nel nostro mercato; Paesi in cui, certamente, non esistono norme rigorose sulla certificazione, sulle norme sanitarie, e di controllo della qualità sui prodotti agricoli ed agro-alimentari, come quelli presenti nel nostro Paese.
Va da sé, dunque, che il controllo delle frontiere assume una valenza strategica ed importante, atteso che la gran parte di questo prodotto, una volta entrato nel nostro territorio, diventa “made in Italy” grazie ad alcune connivenze presenti in Italia.
La C.I.A. comunica infine che la mobilitazione proseguirà anche nei prossimi giorni.










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