venerdì 27 settembre 2024


24/12/2016 09:07:30 - Manduria - Attualità

La sezione di Manduria di Archeoclub pone l’accento sui consistenti ritardi nella conclusione dei lavori per la ristrutturazione dell’ex convento degli Agostiniani

«Di rinvio in rinvio, attendiamo la riapertura del museo della civiltà messapica da ormai tre anni. Iniziamo a temere che si perda anche questo treno. Vorremmo capire bene quali sono gli impedimenti che hanno sinora impedito l’inaugurazione del museo nell’ex convento degli Agostiniani e quali sono i tempi per la conclusione dei lavori».
La sezione di Manduria di Archeoclub pone l’accento sui consistenti ritardi nella conclusione dei lavori per la ristrutturazione dell’ex convento degli Agostiniani e, conseguentemente, sul mancato allestimento del museo in quel contenitore.
«Tre anni fa l’Amministrazione decise di non rinnovare il contratto di fitto con il proprietario dei locali in cui era allestita la mostra» ha ricordato, nel corso di una riunione, Anna Maria D’Andria, presidente di Archeoclub. «Fu spiegato alla città che, nel rispetto della spending review, occorreva tagliare le spese per i fitti in presenza di strutture alternative di proprietà dell’ente pubblico. Fu quindi indicato l’ex convento degli Agostiniani come futura sede del museo, facendo intendere che i tempi per il trasloco e per la riapertura della nuova sede museale sarebbero stati celeri».
Problemi di varia natura hanno allungato a dismisura questi tempi.
«Ci era stato promesso che il museo sarebbe stato riaperto, nella nuova sede, nel giugno scorso. Ma è trascorsa invano l’intera estate e ci è stato riferito che prima di Natale si sarebbe proceduto alla inaugurazione. Ora siamo anche arrivati a Natale e il museo è ancora chiuso: da tre anni, tutti i reperti di epoca messapica venuti alla luce dal sottosuolo di Manduria sono inscatolati, in attesa di essere nuovamente esposti.
Si parla di febbraio come data dell’apertura del museo, ma tutti i precedenti rinvii ci portano ad essere diffidenti. Qual è il rischio? Temiamo che si possa perdere definitivamente questa opportunità di valorizzare la civiltà messapica e, nel contempo, di disporre di un valido strumento di richiamo turistico. Non dimentichiamo che entro il 31 dicembre gli ambienti dell’ex tribunale devono essere sgomberati poichè inizieranno i lavori per la ristrutturazione e la trasformazione dell’edificio in sede della Polizia. In quella struttura è stata ubicata, da qualche anno, la sede della sezione staccata della Soprintendenza, che dunque dovrà andar via. Tenendo conto che alcune unità sono già andate in pensione, a chi dovrà poi essere affidata la gestione del museo se il personale verrà spostato a Lecce o a Taranto? L’Amministrazione ha contattato la Soprintendenza per programmare e preparare gli interventi necessari per l’allestimento del museo?».











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