venerdì 27 settembre 2024


02/01/2017 17:49:48 - Manduria - Attualità

L’intervento dei consiglieri comunali Marco Barbieri e Lucia Calò

«La ex discarica di contrada “Cicci”, in balia di vandali e ladri, è sempre più pericolosa per la collettività e l’ambiente».
A richiamare l’attenzione sulla necessità di eseguire al più presto gli interventi per bonificare l’area della ex discarica di contrada “Cicci” (nella primavera scorsa la Regione ha stanziato un consistente finanziamento), sono i due consiglieri comunali di “Area Popolare”, Marco Barbieri e Lucia Calò, i quali, in una nota diffusa alla stampa, segnalano le criticità, ancora numerose e sempre più preoccupanti, della situazione dell’impianto a più di dieci anni dalla sua chiusura. Impianto di cui si parla anche in una relazione della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati.
«Dopo i reiterati furti e atti vandalici e dopo le ripetute intrusioni di vandali, ladri e avventori vari, era stato installato un sistema di videosorveglianza» ricordano, in premessa, i consiglieri Barbieri e Calò. «Ma il risultato ottenuto è stato, purtroppo, il furto delle telecamere utilizzate e un ulteriore danno alla recinzione, che è stata squarciata. Il tutto è avvenuto senza alcuna documentazione visiva che riprendesse il momento del compimento del reato. Questa circostanza pone inquietanti interrogativi sull’abilità dei ladri nel mettere fuori uso un impianto appena installato, su eventuali complicità oppure sulla qualità e sull’inadeguatezza dell’impianto stesso».
Marco Barbieri e Lucia Calò rimarcano ancora le inadempienze, rimaste impunite, di coloro che avevano il dovere di eseguire la bonifica post-mortem dell’impianto.
«La discarica in questione, che occupa una superficie di quattro ettari, raccoglieva rifiuti solidi urbani provenienti da Manduria e dai comuni limitrofi: non è stata ancora “mineralizzata” e, quindi, continua a produrre percolato» è riportato nel comunicato dei due rappresentanti di Area Popolare. «Le aziende che avrebbero dovuto eseguire la messa in sicurezza e la bonifica dell’impianto sono venute meno e il relativo onere è così ricaduto interamente sulla comunità».
Il finanziamento c’è, ma i lavori stentano a partire: la burocrazia rallenta ogni buona intenzione.
«E’ allora urgente e doveroso impedire che eventuali e possibili danneggiamenti delle membrane possano provocare la fuoriuscita dello stesso percolato, rischiando così l’inquinamento delle falde idriche» fanno altresì presente i consiglieri comunali Marco Barbieri e Lucia Calò. «Ed è altrettanto doverosa e necessaria l’adozione di provvedimenti immeditati e concreti, a partire da un presidio vero e non estemporaneo del sito, nonché una piena informazione e la consapevolezza su eventuali rischi per la collettività».











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