lunedì 30 settembre 2024


30/11/2009 08:20:11 - Manduria - Attualità

La pettolata dei giovani di Azione Cattolica della Parrocchia Santissima Trinità di Manduria per raccogliere fondi da utilizzare per i loro campi scuola estivi

 
Peccato di gola o.........?
Evidentemente oltre all’amore, anche la solidarietà, l’intraprendenza, la voglia di dare un senso altro alla vita si fanno prendere per la gola! Questa è la lezione che hanno saputo dare ieri sera, domenica 29 novembre, i giovani di Azione Cattolica della Parrocchia Santissima Trinità di Manduria, che sfruttando la collaudata e sempre vincente formula di associare  la spiritualità alla cucina, per garantirsi un sicuro successo del loro progetto, hanno distribuito le tradizionali pettole natalizie alla cittadinanza, con l’intento di raccogliere fondi con i quali autofinanziare i loro campi scuola estivi.
Per una volta ci si è concessi il privilegio di un peccato di gola per una nobile causa, che ha
saputo coinvolgere anche l’astante più irriducibile, vinto dall’odore e dal sapore del fritto come Ulisse ammaliato dal canto delle serene. E si perché c’erano anche le sirene domenica!
Sicuramente senza  una coda o le squame, o lunghi capelli intrecciati  nel corallo misto alle perle, a decretare l’effettiva appartenenza di tale specie ad un altro mondo, ma c’erano le mamme e finanche i papà di Azione Cattolica, sirene e sirenetti anch’essi, con tanto di camice e berrettino bianco orgogliosamente indossati, forse non genitori biologici dei ragazzi presenti, ma sicuramente a questo ruolo hanno aspirato se hanno ugualmente sfidato l’umidità della serata, la fatica di stare dietro ai fornelli per diverse ore esposti al pericolo dell’olio bollente, per non parlare del tempo investito precedentemente per garantire la perfetta lievitazione della pasta ed ancor prima per definire i preliminari di una manifestazione giunta ormai alla terza edizione, sottoponendosi al sacrificio che solo chi ti ama davvero è in grado di compiere....
Semplice ma vincente la formula: cura nel garantire le norme igieniche essenziali, uno striscione colorato frutto della spontaneità giovanile quando si è consapevoli di essere stati i protagonisti di qualcosa a propria misura, organizzazione certosina, mani esperte, tanta pazienza, bigliettini per garantire il rispetto del turno agli astanti onde evitare la confusione,  ed infine tanti cappellini  colorati di Babbo Natale corredati di luci ad effetto che ricordavano a tutti che lo spirito natalizie avrebbe fatto il resto.
In cambio di tutto ciò? Solo un euro, un piccolo euro per garantirsi il sogno e noi speriamo anche la certezza di un’esperienza significativa, più intensa , in un periodo in cui la crisi
economica, determinata dal difficile momento di contingenza sfavorevole che stiamo vivendo, ponga dei limiti anche agli investimenti fatti in nome e per conto di alcuni valori che sono tra l’altro quelli fondamentali dell’esistenza umana, nonostante gli ultimi dibattiti e le discutibili decisioni prese a favore della rimozione del crocifisso dalle pareti delle scuole italiane rischino di minarli, condizionando il diritto di ognuno a vivere in funzione del proprio credo e dei simboli che ne consentono la libera adorazione.
Corale la partecipazione della cittadinanza e della stessa associazione, che si è tassata delle spese sostenute per l’acquisto di olio farina e lievito, che, come si sa, sono gli ingredienti fondamentali per la preparazione delle pettole.
Soddisfatto anche il parroco, mons. Franco Dinoi, al quale bisogna riconoscere sicuramente la definizione di un piano pastorale giovanile vincente, visto il successo della serata. In fondo,da accorto pastore di anime quale egli è, ha saputo dimostrare, che basta poco per diventare protagonisti della propria storia opponendo i sani principi a quell’elogio del nulla che costantemente “brucia e crogiola” nel loro narcisismo personaggi che fanno della
trasgressione l’unica legge della loro vita, fornendo ai suoi giovani un’alternativa pubblica  al vuoto dilagante di chi consuma le emozioni, le tappe, i progetti fuori dallo spazio del sacro che invece garantisce quanto non sa far rumore. Chissà, infatti, quale televisione o testata giornalistica si sarebbe mossa per riservare maggiore informazione all’operato di questi ragazzi, che hanno dimostrato che si può dare e fare di più, parafrasando il tutto con il titolo di una famosa canzone, con poco, davvero con poco, pur di non pesare sulle tasche di mammà e papà forse troppo presi a far quadrare i conti di casa!
A noi è piaciuto che per l’ennesima volta un salmo sia finito in gloria, perché questo ci ha dato ancora la certezza della presenza di giovani capaci di compiere le scelte migliori e di comunità parrocchiali vive, in cui ancora muore quel chicco di grano capace di dare in futuro un raccolto abbondante.

Mimmo Palummieri










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