mercoledì 25 settembre 2024


26/01/2017 11:42:09 - Salento - Attualità

L’iniziativa partita da una consigliera comunale

Albergatori e famiglie di Porto Cesareo pronti ad aprire le porte di case e strutture ricettive a favore dei terremotati. L’iniziativa solidale, promossa dal consigliere Katia Basile, ha trovato il totale accoglimento del sindaco Salvatore Albano e la pronta adesione di tanti cittadini, titolari di strutture ricettive ma anche famiglie, che spontaneamente e con entusiasmo hanno dato disponibilità per un tot di posti letto ciascuno e inviato una apposita comunicazione a Palazzo di città.
Al momento ci sono 63 posti letto disponibili con annessa possibilità di usufruire di spazio cucina e altri 20 solo per pernotto. I dati ufficiali sono stati inviati alla prefettura di Lecce affinché vengano poi inoltrati al Dipartimento della Protezione Civile Nazionale, responsabile del coordinamento dei soccorsi e delle iniziative solidali a margine, al fine di garantire la buona riuscita del progetto.
«Nel giorno della tragedia di Rigopiano - spiega Basile - ho pensato a quale fortuna avessimo a stare a casa, con le nostre famiglie, con un piatto caldo e un tetto sicuro. Da qui è partita l’idea di essere, come comunità, parte attiva e propositiva, negli aiuti alle popolazioni in difficoltà». «Gli eventi calamitosi degli ultimi mesi - commenta il sindaco, Salvatore Albano - non hanno sconvolto solo le terre direttamente colpite ma l’Italia intera. E da italiani, prima ancora che da cesarini e pugliesi, abbiamo il dovere di fare la nostra parte, attivamente. La risposta della mia comunità è stata pronta, a conferma del grande cuore dei cesarini».
Da Idea Aurora, gruppo di Luigi Fanizza e Monica Viva, arriva il controcanto: «Iniziativa lodevole quella di ospitare i terremotati ma all’entusiasmo iniziale per il bel gesto, passata quindi l’euforia, torniamo alla realtà, alla fattibilità dell’azione. Non basta naturalmente predisporre l’elenco delle abitazioni disponibili ma bisognerà predisporre un piano per i bisogni primari, per l’assistenza materiale e psicologica. Individuare un responsabile per il controllo. Un piano in cui vengano evidenziati i tempi dell’ ospitalità e le modalità».










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