mercoledì 25 settembre 2024


03/02/2017 16:22:37 - Salento - Attualità

Sospetti sulle discariche nel sottosuolo

Hanno gli stessi fattori di rischio. Ecco perché non sorprende una preoccupante tendenza, fotografata una volta di più dalla Asl: l’incidenza dei tumori alla vescica è in vorticosa ascesa in provincia di Lecce e, come il cancro al polmone, viaggia su ritmi ben superiori alla media nazionale rilevata dal pool dell’Associazione italiana registri tumori (Airtum). In provincia di Lecce tra il 2003 ed il 2008 si sono registrati 3.215 casi di tumore al polmone: il 19,8 per cento dei casi oncologici registrati tra gli uomini (2.755) e il 4,2 per cento tra le donne (460). A livello nazionale, l’incidenza è al 15,3 per cento tra i maschi e al 6 per cento tra le femmine. Anche il cancro alla vescica è superiore alla media del pool Airtum: 14,2 per cento tra i maschi (1.983 casi in termini assoluti), contro il 10,6 per cento nazionale; 3,4 per cento tra le femmine (363) contro il 3 per cento della media Airtum.
I dati, elaborati dal Registro dei tumori, sono stati esposti ieri dal direttore dell’Unità operativa di Statistica ed Epidemiologia della Asl di Lecce, Fabrizio Quarta. Il quale ha evidenziato tutti i fattori di rischio: intanto l’età media sempre più alta della popolazione salentina, invecchiata, e di molto, rispetto al 1994. E poi: fumo di sigaretta, esposizione ad agenti occupazionali (per esempio nei settori industriali della produzione di vernici), radioterapia, fattori dietetici, infezioni urinarie croniche e chemiotrapia. Gli stessi del cancro al polmone.
Tra il 2009 ed il 2015, in riferimento al tumore della vescica, nel Salento si sono verificati mediamente 379 casi tra gli uomini e 75 tra le donne. Il tasso standardizzato nei sei anni precedenti era fermo a 73,7 casi ogni 100mila abitanti per i maschi e 7,3 per le femmine; nel 2015 i numeri sono aumentati fino a 64,9 per gli uomini e 11,9 per le donne.
Sul territorio l’incidenza per distretto è piuttosto varia: risultano più colpiti (nell’ordine) Maglie, Martano, Gallipoli, Lecce, Casarano e Gagliano con un tasso standardizzato superiore a 60 per i maschi; per le femmine Martano, Nardò e Gagliano superano un valore pari a 10. Sia per gli uomini sia per le donne, l’incidenza a Lecce è più alta nel confronto con Taranto (anche in città). Intanto il direttore del Polo Oncologico, Giammarco Surico, conclude amaramente: «Curiamo ogni anno 220 casi di tumore polmonare. Solo per il 20 per cento dei pazienti possiamo intervenire. Se non bonifichiamo le discariche, cambiamo tutto per non cambiare nulla».











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