venerdì 27 settembre 2024


21/02/2017 18:55:39 - Manduria - Attualità

Roberto Massafra annuncia il suo disimpegno dalla vita amministrativa al termine della consiliatura

«In queste ore ho capito che per i più lo scarico in mare è solo un pretesto per dire “no” e basta. Il partito del “no” vince sempre. Del resto, cosa c’è di più facile del distruggere il lavoro degli altri?».
E’ lo sfogo di Roberto Massafra all’indomani della seduta del Consiglio comunale in cui anche gran parte della sua maggioranza ha disatteso le sue indicazioni: invece di approvare le varianti al progetto per il depuratore, ha chiesto e ottenuto il rinvio dell’argomento, auspicando un approfondimento sugli aspetti tecnici dell’elaborato.
Il sindaco annuncia la sua delusione per questa scelta e annuncia di aver deciso di “non ricandidarsi più nel 2018”. Massafra, insomma, ha scelto di chiudere la sua esperienza amministrativa, ma, nel contempo, è intenzionato a non mollare sino alla fine della consiliatura.
«Qualcuno, e io tra questi, da alcuni anni ha imperniato la propria azione politica sulla parola d’ordine “no allo scarico in mare”» ricorda il primo cittadino. «Ma a Manduria vince sempre il partito del “no” a tutto. L’alibi è sempre lo stesso: dobbiamo capire bene, dobbiamo studiare il progetto, vogliamo i tecnici che ci spieghino. Ma poi nessuno dice cosa vuole.
Quando il “no” è chiamato a diventare “sì”, il meccanismo implode, scoppia il solito teatrino della politica manduriana, incapace da vent’anni di compiere una scelta che abbia un respiro lungo, che sia frutto di una visione positiva, che consenta alla nostra città di uscire dall’assedio.
In verità, a prevalere sono sempre e soltanto il rancore e l’invidia: questa cosa non si fa perchè l’hai proposta tu, senza considerare i vantaggi che la comunità potrebbe trarne.
Ho già detto di guardare al futuro della mia città con il pessimismo della ragione, ma con l’ottimismo della volontà, come diceva Antonio Gramsci. Ma mi rendo sempre più conto di essere solo a cercare di mettere insieme i cocci.
Ecco perchè nel 2018 non mi ricandiderò. Nella mia vita sono stato abituato ad assumermi la responsabilità di ciò che facevo, ma ho avuto la fortuna di fare un lavoro in cui la responsabilità è frutto di una decisione che spetta comunque a me. La mia esperienza mi ha insegnato che in politica chi ha la responsabilità, il sindaco, in realtà non decide nulla. E questo non mi sta bene».










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