mercoledì 25 settembre 2024


22/02/2017 16:57:04 - Salento - Attualità

“Colmiamo diverse lacune normative”

 
“Una proposta di legge chiara, innovativa e moderna, che elimina le criticità più volte emerse dall’attuale legge regionale in vigore. Ma che soprattutto dà pari dignità a tutti gli operatori del settore, senza creare speculazioni e business”.
Lo dichiara il presidente de La Puglia con Emiliano e vicepresidente della Commissione Sanità, Paolo Pellegrino, che nelle scorse ore ha depositato una proposta di legge (il secondo firmatario è il capogruppo di Emiliano Sindaco di Puglia, Sabino Zinni) che modifica e attualizza la legge regionale 3 aprile 1995 n. 12 (Interventi per la salute degli animali d’affezione e prevenzione del randagismo)”.
“In questa proposta di legge - spiega Pellegrino – chiariamo diversi punti per debellare un fenomeno, quello del randagismo, che in questi anni non è stato adeguatamente affrontato, spesso per inadempienze degli stessi Comuni”.
Sono tre i punti salienti di questa riforma.
“La legge regionale 12 – spiega Pellegrino – spesso non ha chiarito, né definito la perimetrazione delle competenze attribuite ai due enti, Comune e Asl, destinatari dell’obiettivo di assicurare il benessere dell’animale e la lotta al randagismo, creando di fatto (si pensi agli incidenti stradali causati dai randagi) un enorme contenzioso e dunque un aggravio di spese a carico delle Asl e dei Comuni e la lievitazione dei premi assicurativi nel caso in cui il rischio sia coperto da polizza assicurativa. Bene, adesso questa modifica delinea con maggiore precisione le rispettive competenze di Asl e Comuni escludendo una di responsabilità in solido”.
“Il secondo aspetto importante - aggiunge è il tema della sterilizzazione, spesso non praticata. Ora definiamo in maniera chiara queste pratiche stabilendo veri e propri piani annuali con l’impegno da parte delle Asl alla individuazione delle risorse da investire con la previsione che, il raggiungimento o meno di questo obiettivo, incida poi sulla valutazione annuale della produttività dei dirigenti interessati all’esecuzione dei piani”.
Pellegrino chiarisce anche gli aspetti della gestione dei canili sanitari e dei rifugi: “La legge quadro nazionale non limita la partecipazione alle gare per la gestione dei canili ad una particolare categoria di soggetti, mentre la legge 12 (art. 9 comma 4) riserva tale partecipazione esclusivamente alle associazioni di volontariato iscritte in apposito albo. Tale discriminazione, di per sé illegittima, è stata sanzionata di recente dalla Corte Costituzionale che, sia pure in relazione alle gare di appalto indette da enti pubblici per la gestione di canili pubblici, ha dichiarato incostituzionale ogni limitazione alla partecipazione a tali gare di particolari soggetti, affermandosi che in tale modo “risulta violato il regime della libera concorrenza, pilastro del nostro sistema costituzionale”. Per questo le modifiche previste nel mio testo tendono ad armonizzare tale principio costituzionale con la esigenza (sentita da tutti i cittadini pugliesi e sostenuta dalle associazioni protezionistiche e di volontariato) di garantire che l’espletamento di gare non incida, per le modalità scelte, sulla qualità della assistenza prestata ai randagi, sia nella prima fase di recupero che nella successiva residenziale.
La mia proposta di legge infatti prevede per i Comuni (demandati per legge alla realizzazione delle strutture) il ricorso a procedure di gara che, escludendo qualsiasi offerta a ribasso economico, si svolgano sulla base di un prezzo capitario fissato dalla Regione e non negoziabile, procedendo all’aggiudicazione solo sulla base della qualità degli standard assistenziali. In sostanza, l’elemento migliorativo non sarà il prezzo, ma il servizio offerto all’animale”.
“Infine, a scanso di qualunque discriminazione, è previsto che i soggetti aggiudicatari delle procedure di gara dovranno a loro volta garantire la presenza all’interno delle strutture la presenza di volontari di associazioni animaliste eo zoofile ai fini della gestione delle adozioni e degli affidamenti dei cani e dei gatti, di un veterinario e di una postazione di pronto soccorso. E, in in caso di inadempimento, le amministrazioni appaltanti procederanno con la revoca della aggiudicazione entro giorni 30 dall’accertamento dell’inadempimento stesso”.
“Credo – conclude Pellegrino – che questo testo sia un buon punto di partenza e auspico la massima condivisione da parte di altre forze politiche, senza alcuna distinzione”










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