venerdì 27 settembre 2024


22/02/2017 20:38:09 - Manduria - Attualità

Una riflessione per evitare una dipendenza devastante

Non è facile per una famiglia accorgersi in tempo che il proprio figlio ha iniziato a far uso di droghe. E’ ancora più difficile poi accettare l’idea che questo sia avvenuto. Spesso la notizia è come un fulmine a ciel sereno: un fermo di polizia, il dialogo con un insegnante, il ritrovamento di una siringa, la confidenza di un amico, uno svenimento, la esplicita ammissione del giovane che chiede aiuto … Da quel momento in poi per la famiglia inizia una lotta angosciosa e disperante per tentare di correre ai ripari, di salvare il proprio familiare, di fare qualcosa per dare aiuto, di trovare qualcuno che possa indicare la via giusta.
Un paio di settimane Gianpietro, in una toccante conferenza, ci ha raccontato l’esperienza del proprio figlio, morto a 16 anni dopo aver assunto Lsd. Un problema, quindi, attuale, con innumerevoli risvolti: la difficoltà di uscire dal tunnel e, poi, le conseguenze non mediche tra gli adolescenti (quali ad esempio il fallimento a scuola, la disgregazione del proprio nucleo familiare, il rischio di commettere reati per procurarsi i soldi per acquistare la droga, ecc.).
L’adolescente che abusa di droghe costituisce, pertanto, un problema difficile per sè stesso, per la famiglia e per  la società. E’ fondamentale, allora, la prevenzione.
Proprio per riflettere su questa tematica, dopo aver già approfondito altre dipendenze come quella dall’alcool e dal gioco, domani pomeriggio, alle ore 15,30, due ragazzi che hanno avviato il cammino di disintossicazione nella comunità terapeutica “Emmanuel” di Oria, accompagnati da un operatore del centro, saranno ospiti dell’istituto comprensivo “Prudenzano”. Incontreranno i ragazzi del laboratorio di giornalismo, ai quali racconteranno la propria esperienza come monito per evitare di cadere nel tranello della droga.











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