venerdì 27 settembre 2024


02/03/2017 19:43:49 - Manduria - Attualità

La posizione dell’associazione riassunta in un comunicato

La preoccupazione e le riserve di Archeoclub sulle varianti proposte per il progetto del depuratore consortile.
«La prima perplessità riguarda il sito scelto: infatti a nostro avviso la soluzione ideale sarebbe traslare tutte le strutture previste, i laghetti artificiali e le tubazioni di notevole lunghezza, tutto di forte impatto ambientale e visivo, non compatibili con gli aspetti paesaggistici, di promozione turistica e ambientale della nostra costa» l’opinione di Anna Maria D’Andria, presidente di Archeoclub. «Tale traslazione potrebbe avvenire a circa 3-4 Km a nord del sito in questione (verso la contrada “300 tomoli”) e non comprometterebbe il paesaggio adiacente alla costa. L’aspetto più preoccupante della nuova proposta però, a nostro avviso, è la collocazione dello scarico emergenziale, vale a dire dello scarico di acque non depurate, quando il depuratore è fermo per manutenzione, guasti, eventuali furti di una pompa. In tal caso, anche se questo dovesse avvenire 15 volte all’anno, per la durata di un solo giorno, comporterebbe lo straripamento dei reflui con conseguente allagamento del terreno, dal “Villaggio Aurora” verso la litoranea. La portata di questo scarico è di 10.000 metri cubi al giorno, pari ad un ettaro di terreno ricolmo di liquami per l’altezza di un metro. E questo, per un giorno solo, anche se una parte ovviamente andrebbe dispersa nel terreno e quindi sarebbe assorbita dalle falde sotterranee e un’altra parte potrebbe disperdersi per evaporazione.
Rimane comunque la nostra preoccupazione per la consistente parte residua che potrebbe arrivare sulla spiaggia, da qui la necessità di spostare lo scarico emergenziale verso l’interno, pur conservando le caratteristiche proposte».











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