lunedì 30 settembre 2024


03/12/2009 14:18:01 - Manduria - Attualità

A caccia di soluzioni nelle due vertenze in atto

E’ stato un fine settimana particolarmente movimentato quello vissuto dai cittadini di Manduria in questa ultima ed umida settimana di novembre per via del verificarsi in contemporanea di alcuni avvenimenti, che aiutano anche il più disinteressato comune uomo della strada, a misurare il livello di tensione sociale espressa o soffocata rispetto ad alcune scelte del governo centrale e non solo.
Infatti  da una parte si è registrata la protesta degli agricoltori della CIA, che non è un organo dello Sato fatto di agenti segreti e spie, ma l’acronimo della Confederazione Italiana degli agricoltori, appendice locale di una protesta più ampia organizzata a livello nazionale, e dall’altra da un’ulteriore manifestazione di dissenso posta in essere dai cittadini di due quartieri della nostra città giustamente preoccupati  a causa dell’ulteriore installazione di due antenne o ripetitori telefonici, che appesantiscono ulteriormente la già significativa presenza di tali strumenti soprattutto nel quartiere Santa Gemma.
Si tratta di due problemi diversi ma egualmente importanti, che hanno spinto dei comuni cittadini a chiedere, anche con forza, un dialogo con le istituzioni locali e nazionali affinché si apra un confronto
nel quale discuterli, specie quando riguardano la nostra salute ed il futuro dell’economia dei contadini italiani. Questi ultimi sono decisi a portare avanti la loro presa di posizione fino a quando non arriveranno impegni concreti in loro favore da parte del Governo, dapprima in modo pacifico e successivamente in modo più incisivo: almeno questa è l’intenzione emersa dopo averli sentiti.
Diversa la difficoltà in cui versano due quartieri di Manduria, rispettivamente Santa Gemma Galgani ed il quartiere Barci, dove sono già all’opera i mezzi impegnati nell'installazione di due ripetitori telefonici, appartenenti all’azienda nazionale di telefonia fissa, che si aggiungono ad altri appartenenti  ad una compagnia di telefonia mobile, peraltro installati nel primo quartiere in cui la
dedicazione e la protezione della Santa di cui esso gode, nulla ha potuto contro gli interessi economici della compagnia in oggetto, che a suo tempo rigettò qualsiasi rimostranza sollevata dagli abitanti in merito alla precedente installazione. Questi, dopo diversi confronti avuti con il sindaco in carica, dovettero rassegnarsi a convivere con il prezzo alto richiesto dalla tecnologia, spiazzati dalle spiegazioni ufficiali degli addetti ai lavori che si giustificarono dicendo che i parametri di potenza dei ripetitori erano conformi alla norme vigenti ed a nulla valsero gli interventi di un avvocato portavoce delle preoccupazioni dei cittadini, che si fecero carico di una somma versata pro capite per sostenerne l’onorario.
Ed è il caso di dire che non hanno fatto in tempo a mandare giù questo boccone amaro che si sono visti arrivare i mezzi con i quali si intendeva installare nuovi ripetitori, a danno evidentemente della salute dei residenti del quartiere Santa Gemma e di Barci, dove, in aggiunta, l’antenna dovrebbe essere collocata in  prossimità della scuola Michele Greco, che abbraccia la fascia più debole dell’istruzione, quella primaria e quella dell’infanzia.
Pronta e ferma la risposta degli abitanti del quartiere di Santa Gemma soprattutto, fondamentalmente giovane se si pensa alle famiglie neo costituite, attratte dagli ampi spazi e della tranquillità del luogo, sicuro investimento assicurata alla crescita serena dei figli, che hanno acquistato, o costruito la loro casa proprio lì, e per queste ragioni e la cui voce è giunta con solerzia nelle sale dell’Amministrazione Comunale alla presenza del Commissario prefettizio, dott. D’Onofrio che ha già predisposto i dovuti controlli.
Ed è in tale situazione che si ripropone costantemente quell’annoso confronto, talvolta impari del  progresso, che celebra da un lato quanto ha contribuito ad alleggerire di molto la vita di ciascuno con i livelli raggiunti in fatto di scoperte, mentre dall’altro, sono scelte come queste che denunciano quanto alto sia il prezzo da pagare dalla salute di noi cittadini a dispetto delle numerose battaglie che si combattono in favore della tutela della vita stessa, esempio di politica che ci vede tutti egualmente e solidalmente impegnati.
Forse sarebbe il caso di cominciare ad interrogarci in profondità sull’utilità di certi investimenti indotti da meri  interessi economici, se non vogliamo essere in prima persona responsabili del nostro destino relativamente ai danni che compromettono la nostra salute e quella dei nostri figli.
Sarà così o anche stavolta, superato il momento di crisi, saremo per l’ennesima volta vittime del nostro egoismo ?

 
Mimmo Palummieri










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