mercoledì 25 settembre 2024


21/04/2017 08:53:28 - Provincia di Taranto - Attualità

Fra le ricercatrici, anche la sanmarzanese Monica Zanzarella. Non era mai successo che gruppi o associazioni europei avessero raggiunto un traguardo cosi elevato

E’ terminato ieri a Orlando (USA) il congresso mondiale sulle violenze e violenze sessuali.
Si tratta del più importante appuntamento mondiale ove si riuniscono polizie di tutto il mondo, polizie federali, medici, criminologi. I partecipanti ammessi sono circa 4mila.
All’interno del simposio vengono presentate le ricerche che modificheranno i criteri e le attività di sicurezza a livello investigativo e forense delle polizie e dei medico-sanitari.
Tra le 15 ricerche selezionate, tra le migliaia presentate da tutto il mondo, vi è – unica per l’Europa - quella italiana del team di ricerca di Ecole Universitaire Internationale, che era presente già lo scorso anno al simposio di Washington dove presentò la prima parte della ricerca. Le conclusioni di quella e il relativo protocollo di intervento è stato presentato quest’anno ad Orlando. Il gruppo è composto da 5 donne italiane (sotto i 30 anni) ognuna con un’area di competenza specifica.
Sabrina Magris (Friuli Venezia Giulia), Martina Grassi (Emilia Romagna), Francesca Fanti (Toscana), Monica Zanzarella (Puglia) e Teresa Pavone (Molise).
La ricerca si concentra sulla droga dello stupro e sulle violenze sessuali, occupandosi dell’ambito investigativo-sanitario-forense e di prevenzione del fenomeno sempre più in aumento anche in Italia.
Cinque i punti principali della ricerca durata alcuni anni. A livello medico investigativo il riconoscimento di alcuni dolori posturali che consentono di riconoscere le vittime inconsapevoli della sostanza, consentendo così l’avvio di indagini.
La scoperta del diretto aumento di cortisolo nei soggetti a cui viene data la sostanza.
E’ stata altresì individuata la possibilità e metodologia per far riaffiorare le informazioni/ricordo nella amnesia retrograda causata dalla sostanza.
E’ stato redatto un protocollo che sarà a disposizione di personale medico e polizia da usare in caso di Dfsa.
Si sta lavorando per la ricostruzione delle parti neuronali che vengono danneggiate dalla droga.
Per la prima volta in 30 anni una ricerca ha suscitato un interesse cosi importante da ottenere una menzione d’onore l’anno scorso e l’invito a partecipare direttamente quest’anno.
L’anno scorso il vice presidente degli Stati Uniti J.Biden ha conferito menzione d’onore al gruppo di ricerca tutto italiano, composto da giovani ricercatrici.











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