lunedì 23 settembre 2024
Non un sogno, ma una brillante realtà in un momento estremamente critico per il calcio tarantino
Festa grande ad Avetrana per l’ultima di campionato. Festa iniziata prima della partita con la capolista Cerignola, attraverso una bella coreografia sugli spalti. Proseguita durante l’incontro, con la squadra biancorossa che ha saputo tenere testa all’incontrastata leader della stagione (2-2 il risultato finale, con doppietta di Coquin). E terminata, in serata, in piazzetta San Giuseppe con una serata danzante alla quale hanno preso parte dirigenti, staff tecnico e calciatori, oltre, chiaramente, a tantissimi tifosi. Una vera e propria passerella, altra occasione per tributare nuovi applausi ai protagonisti di una stagione da incorniciare.
Eppure, sino a poco più di due mesi fa, pochi avrebbero scommesso sul raggiungimento della salvezza senza passare dai play out. La squadra si trovava desolatamente ultima e l’obiettivo più verosimile era quello di abbandonare l’ultima piazza (che condannava alla retrocessione diretta), per piazzarsi nel modo migliore possibile nella griglia play out.
Invece, quasi all’improvviso, la cura-Viscido ha iniziato a sortire gli effetti sperati. Grazie anche a due azzeccatissimi innesti nel reparto difensivo (il portiere Amabile e il difensore centrale Larosa, entrambi elementi con tanta esperienza nei tornei professionistici), la squadra ha decollato, inanellando una serie positiva straordinaria: sette successi e due pareggi negli ultimi 9 turni. Ben 23 punti, quindi, in 9 turni, contro i 14 conquistati nei precedenti 21 turni.
Nessuno ha saputo far meglio nell’ultimo scorcio di campionato. Solo il Cerignola è stato capace di eguagliare il rendimento dell’Avetrana. Una volata strepitosa, che non ha solo ha permesso all’Avetrana di salvarsi con 90 minuti di anticipo, ma addirittura di piazzarsi al settimo posto in classifica, mettendosi alle spalle piazze e club blasonati come Trani, Molfetta, Gallipoli, Bisceglie e Noicattaro, solo per fare qualche esempio.
Non un sogno, ma una brillante realtà in un momento estremamente critico per il calcio tarantino.
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