venerdì 27 settembre 2024


28/04/2017 06:49:04 - Manduria - Attualità

Allocando il depuratore in contrada “Serpenti” (ipotesi C), la falda carsica di base, che alimenta la sorgente Chidro, sarebbe esposta ad alto rischio di inquinamento

 
A sostenerlo è il docente universitario Mario Del Prete, autore dello studio di fattibilità della cosiddetta “ipotesi B”.
«Non vi è alcun dubbio che gli scarichi emergenziali che, con non limitati carichi inquinanti, vengono rilasciati in lame o valli analoghe a quella del Chidro, costituiscono alto pericolo d’inquinamento delle falde circolanti in calcari con diffuse presenze di fratture e cavità ipogee» sostiene Del Prete. «La riduzione di un carico inquinante che attraversa un ammasso roccioso fratturato o un mezzo poroso granulare si chiama potere autodepurante del sottosuolo.
Alla base di questa riduzione agiscono processi fisici, ben noti e, in dettaglio, elencati, sin dal 1980, in un documento scientifico dell’UNESCO che chiarisce i concetti basilari di dispersione e filtrazione ai fini della valutazione della propagazione di inquinanti. La dispersione, che è il processo di diluizione, dipende dalla grandezza dei vuoti del mezzo attraversato e dalla velocità del liquido, mentre la filtrazione, che comporta la riduzione delle quantità di particelle inquinanti, è minima in rocce interessate da macrofratture. E’ quindi indiscutibile che gli acquiferi carsici siano efficaci nel trasmettere piuttosto che nel neutralizzare gli inquinanti e che i meccanismi di autodepurazione nei calcari carsificati sono assai ridotti in quanto affidati alla sola diluizione.
Per questi motivi la falda carsica di base, che alimenta la sorgente Chidro, è indubbiamente esposta ad alto rischio. Il punto più importante è la certezza dell’inquinamento, non quando si inquina la sorgente, per la cui previsione andrebbero raccolti dati sperimentali di velocità medie della falda, essendo insufficienti quelli ottenuti in pozzo singolo con l’uso del Radon. Va peraltro sottolineato che, durante gli eventi alluvionali, non si può far coincidere il punto di rilascio dei reflui emergenziali a 5 km dalla sorgente con l’area in cui avviene l’infiltrazione nel sottosuolo, che è indubbiamente più a valle, considerando un inevitabile tratto di scorrimento superficiale delle acque. Questi sono i riferimenti scientifici, questi sono i dubbi, da non trascurare con superficialità, considerando che è a rischio la vasca naturale del Chidro e il suo prezioso ecosistema».










img
Cucina d'asporto e Catering
con Consegna a domicilio

Prenota Ora