venerdì 27 settembre 2024


14/05/2017 09:19:52 - Manduria - Attualità

Da Avetrana la sfida al Consiglio comunale di Manduria: «Si esprima liberamente sulle ipotesi in campo»

Mentre l’Aqp sottoscrive un’ordinanza di sospensione dei lavori sine die, il cerino acceso sulla decisione finale relativa alla localizzazione del depuratore ritorna al Consiglio comunale di Manduria. Mentre nel pomeriggio di ieri si è riunito il comitato di lotta unitario di Avetrana per decidere le prossime forme di protesta (è molto probabile che se ne programmi una a Manduria), ci si interroga sulla volontà dei vari consiglieri comunali della città messapica.
Dopo che la Regione ha sostanzialmente dichiarato irricevibili le due ipotesi D (in entrambi, come ha fatto notare Legambiente, esistono dei vincoli), mentre la C (in cui esistono anche vincoli) non è gradita alla maggioranza dei consiglieri di Manduria, in attesa degli approfondimenti per la E (per la quale la Regione ha già espresso delle perplessità), l’Amministrazione di Manduria (o quanto meno la maggioranza), dovrebbe dunque virare per l’ipotesi B.
«Il sindaco di Manduria lunedì scorso si è incatenato insieme ad altri sindaci per impedire l’inizio dei lavori in zona Urmo» ricorda il consigliere avetranese del Pd, Emanuele Micelli. «Lo ringraziamo pubblicamente per tale gesto e la conseguente richiesta di sospensione di lavori; ora non capiamo chi o cosa gli impedisca di portare in Consiglio comunale la delibera di spostamento del sito. Non vorrei i 24 consiglieri comunali di Manduria passassero alla storia per coloro che accettano il depuratore in quella zona. Il consigliere comunale si esprima liberamente sulle ipotesi in campo rispettando la legge e il popolo».
Avetrana, insomma, spera che in Consiglio, a Manduria, si possa formare una maggioranza trasversale che indichi una soluzione differente all’ipotesi B.
«Io non sono stato affatto contrario allo spostamento del sito del depuratore perchè su questo si era già espressa la maggioranza del Consiglio comunale di Manduria ponendo due pregiudiziali: nessuna forma di scarico in mare con interruzione della spiaggia e rispetto dell’accordo di programma quadro per la tutela delle acque e gestione integrata delle risorse idriche che prevede la costruzione di un depuratore a servizio delle reti fognarie di Sava, Manduria e marine di Manduria» chiarisce il geologo Mario Del Prete, tecnico di fiducia del Comune di Manduria, che poi si sofferma su possibili modifiche da apportare all’ipotesi B. «I reflui, transitoriamente non trattati, avranno uno stoccaggio provvisorio fino al trattamento e non saranno oggetto di scarico emergenziale. Perciò sarà possibile, escludendo il Chidro per diverse ragioni, scaricarli nei corsi d’acqua Fontana di Specchiarica o Borraco, con spostamento del buffer 2 nella zona di masseria Marina o vicino alla provinciale in località Cinta di Specchiarica».











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