venerdì 27 settembre 2024


01/06/2017 08:12:11 - Manduria - Attualità

Questa volta il Consiglio si riunisce su richiesta di sei consiglieri di minoranza, che propongono l’approvazione dell’ipotesi C

 
La vertenza-depuratore ritorna in Consiglio, ma, questa volta, su esplicita richiesta di sei consiglieri di minoranza: Durante, Venere, Giuliano (Forza Italia), Trinchera, Dimitri e Dimonopoli (tutti indipendenti).
Nella seduta di lunedì prossimo (in prima convocazione, con inizio dei lavori alle ore 18), il consesso valuterà la proposta avanzata da questi consiglieri, che chiedono di localizzare l’impianto in contrada “Serpenti” (più conosciuta come ipotesi C). Proposta, questa, che potrebbe trovare in aula altri consensi (si vocifera che anche i due consiglieri del Pd sarebbero disponibili e un sostegno potrebbe arrivare anche dai due consiglieri di Area Popolare), e che pertanto rischia seriamente di mettere in difficoltà il sindaco Roberto Massafra e il resto della coalizione che amministra la città. Coalizione che potrebbe, peraltro, registrare qualche assenza.
Se non lunedì, insomma, l’ipotesi C potrebbe essere approvata in seconda convocazione. Com’è noto, Massafra ha più volte espresso la contrarietà verso questa proposta, motivando il suo dissenso con la presenza, in quell’area, di numerose aziende vitivinicole. Se intende evitare una Caporetto, quindi, il primo cittadino dovrebbe cercare di ritrovare l’unità di intenti all’interno della propria maggioranza, magari emendando la proposta dei sei consiglieri di minoranza.
Nella proposta di delibera, i firmatari chiedeono alla «Regione Puglia di modificare la previsione di localizzazione del depuratore, individuando la nuova ubicazione in contrada Monte Serpente, posta a 5 km dal mare, 5 dall’abitato di Manduria e 4 km da Avetrana». Nella stessa proposta, si chiede alla Regione Puglia «di modificare la localizzazione del recapito finale emergenziale, prevedendolo nel corpo idrico superficiale denominato “Canale de lu Rizzo”, quale corpo idrico superficiale individuato e censito anche dall’Autorità di Bacino della Puglia».
Su questa proposta, però, esprime delle perplessità il consulente scientifico del Comune di Manduria.
«Il sindaco Massafra mi ha chiesto correttamente un parere sulla soluzione C. Io gli ho risposto che non esistono dati, sondaggi e rapporti scritti di natura geologica, idrogeologica e geotecnica su cui poter discutere. Pertanto ho solo voluto sottolineare che esistono seri dubbi di poter fare lo scarico al suolo di reflui contenenti fosfati e nitrati (vasca sperdente in periodo invernale) con ripascimento indiretto della falda carsica protetta e minaccia di inquinamento della polla del Chidro».











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