lunedì 30 settembre 2024


10/12/2009 14:53:36 - Manduria - Attualità

Ma secondo Greenpeace, quello di Manduria sarebbe un ottimo sito

 
Cominciano a circolare le prime indiscrezione sul lavoro che i tecnici del Governo (e in primis l’Enel) stanno compiendo in questi giorni per arrivare alla definizione entro febbraio 2010 dei criteri per la scelta dei siti delle nuove centrali nucleari (la seconda “era” nuclearista italiana, la prima si è conclusa con il referendum del 1987). E una prima lista circola già in ambienti governativi, ma non viene ancora rivelata.
Siti il meno vulnerabili possibili da un punto di vista geologico (in primis per la sismicità), ma ancor di più lontani dai centri abitati. E che ci sia a disposizione molta acqua per il raffreddamento dei reattori (pertanto lungo i fiumi, sulle coste…). Preferenza poi per i vecchi siti individuati negli anni ‘80, e vicinanza con grandi rete elettriche.
Il presidente della Federazione dei Verdi Angelo Bonelli ha dichiarato che l’Enel avrebbe già consegnato al governo un elenco dei siti idonei alle nuove centrali nucleari. Nella lista ci sarebbero , Oristano, Palma (Agrigento), Borgo Sabotino (Latina), Garigliano (Caserta), Trino Vercellese (Vercelli), Montalto di Castro (Viterbo), Caorso (Piacenza), Monfalcone (Gorizia). Secca la smentita di Enel. Sembra però probabile che la prima centrale sorgerà vicino a Chioggia.
 
Accanto la mappa diffusa lo scorso anno sulla base di uno studio indipendente delle probabili sedi italiane individuate per ospitare nuove centrali nucleari.
Iniziano a girare i primi nomi dei siti che ospiteranno le centrali: Monfalcone (Go), Chioggia (Ve), Ravenna, Caorso (Pc), Trino (Vc), Fossano (Cn), Scarlino (Gr), San Benedetto (Ap), Latina, Termoli (Cb), Garigliano (Ce), Mola (Ba), Scanzano Ionico (Mt), Palma (Ag), Oristano. Da una prima occhiata, risulta che tutti i possibili siti individuati, siano nei pressi di corsi d’acqua e che nel caso di Caorso e Tirino, si tratterebbe di una riapertura delle centrali nucleari già esistenti.
 
Ecco l’elenco dei siti meno vulnerabili dal punto di vista di eventi naturali e dunque probabile sede di una centrale nucleare, così come individuati da Greenpeace:
Piemonte:
Provincia di Vercelli: tutta la zona intorno al Po, da Trino Vercellese fino alla zona a nord di Chivasso.
Provincia di Biella: la zona intorno alla Dora Baltea a sud di Ivrea.
Lombardia:
Provincia di Pavia: la zona dell’Oltrepò Pavese a nord di Voghera.
Provincia di Mantova: l’intera zona a sud di Mantova in corrispondenza del Po
Provincia di Cremona:zona a sud di Cremona in corrispondenza del Po (vicino a Caorso)
Veneto:
Provincia di Rovigo: la zona compresa tra l’Adige e il Po (a sud di Legnago)
Friuli:
Provincia di Udine e provincia di Pordenone: tutta la zona interna, intorno al fiume Tagliamento, da Latisana fino a Spilimbergo
Emilia Romagna :
Provincia di Parma: la zona a nord di Fidenza, compresa tra il Po e il Taro
Toscana:
L’isola di Pianosa
Lazio:
Provincia di Viterbo: la zona interna a sud del Tevere, nella zona di affluenza della Nera, tra Magliano Sabina e Orte.
Calabria:
Provincia di Catanzaro: la zona costiera ionica in corrispondenza di Sellia Marina, tra il fiume Simeri e il fiume Alli (Principali località: Belladonna, Marindi, Simeri Mare, Sellia Marina).
Provincia di Crotone: la zona costiera ionica in corrispondenza della foce del fiume Neto, a nord di Crotone (Marina di Strongoli, Torre Melissa, Contrada Cangemi, Tronca).
Provincia di Cosenza: la zona costiera tra il fiume Nicà e la città di Cariati
Puglia:
Provincia di Taranto: la zona costiera ionica, in corrispondenza della località di Manduria.
Provincia di Lecce: la zona costiera ionica a nord di Porto Cesareo e quella a sud di Gallipoli; la zona costiera adriatica a nord di Otranto e quella a sud di Brindisi (esistono su queste ultime dei vincoli naturalistici).
Provincia di Brindisi: la zona costiera in corrispondenza di Ostuni.
Sicilia:
Provincia di Ragusa: la zona costiera tra Marina di Ragusa e Torre di Mezzo.
Provincia di Caltanissetta: la zona costiera intorno a Gela.
Provincia di Agrigento: la zona costiera intorno Licata.
Provincia di Trapani: la zona costiera a sud di Mazzara del Vallo, in corrispondenza della località Tre Fontane.
Sardegna:
Ogliastra: la zona costiera in corrispondenza del fiume Riu Mannu e della località di Torre di Bari.
Provincia di Nuoro, la zona costiera a sud della località di Santa Lucia e in corrispondenza dell’isola Ruja.
Provincia di Cagliari: la zona costiera tra Pula e Santa Margherita di Pula.
Dopo la mappa diffusa lo scorso anno sulla base di uno studio indipendente delle probabili sedi italiane individuate per ospitare nuove centrali nucleari, anche Greenpeace diffonde le sue mappe, sulla base dei dati CNEN della fine anni ’70 che sembra siano presi a base dall’attuale scelta governativa (vedi il dossier di Greenpeace in Mappe nucleari per l’Italia).
 










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