venerdì 27 settembre 2024


06/09/2017 10:45:38 - Manduria - Attualità

Intanto si spendono soldi pubblici per ripulire le discariche a cielo aperto create dagli incivili

Il 37,78% nel 2016 (ma il servizio fu avviato sostanzialmente a giugno) e il 52,51% di media nei primi sette mesi del 2017.

Sono questi i dati ufficiali della raccolta differenziata a Manduria e nelle sua frazioni (Uggiano Montefusco e le marine). Un dato discreto, ma ancora lontano dalle speranze degli ambientalisti o dalle percentuali raggiunte da centri limitrofi, anche se con molti meno abitanti. Percentuale inferiore alla soglia minima stabilita nel contratto che lega l’azienda appaltatrice al Comune di Manduria: 56,58%.

E mentre la percentuale media stenta a superare il 50%, nella città e, soprattutto, nelle marine abbondano le discariche a cielo aperto. Si trova di tutto: sia rifiuti speciali e pericolosi (in particolare amianto), sia rifiuti di produzione civile (che vengono abbandonati, molto probabilmente, da coloro che evadono la tassa e che dunque non dispongono dei cassonetti per conferire agli operatoti impegnati nella raccolta porta a porta).

«Negli ultimi giorni abbiamo bonificato diversi siti, sia delle marine, che della periferia della città: ad esempio, via Magna Grecia e via del Trullo a Torre Bianca» ha reso noto il sindaco Roberto Massafra. «Si tratta di siti segnalati all’Ufficio Tecnico. I cittadini che siano a conoscenza di altri siti sono invitati a comunicarlo tempestivamente allo stesso ufficio».

Tanti soldi della collettività che vengono spesi per far fronte all’inciviltà di tanta gente, turisti compresi, che potrebbero essere utilizzati in maniera diversa. Peraltro, passano pochi giorni dalla bonifica delle aree interessate e ricompaiono puntualmente altri rifiuti.

Crediamo che un primo intervento necessario per arginare questo fenomeno sia quello di verificare quali e quanti famiglie conferiscono correttamente i rifiuti. Quando la differenziata fu avviata, si disse che il servizio era stato predisposto e organizzato affinchè, poi, si potessero controllare, con lettori ottici, i codici riportati sui contenitori consegnati alle famiglie. Operazione che consentirebbe, incrociando questi dati con quelli dell’Anagrafe del Comune, di capire chi evade la tassa e dunque chi, quasi certamente, abbandona poi i rifiuti in ogni dove. Intervento, insomma, che servirebbe per colpire, nello stesso tempo, gli evasori (recuperando fasce di evasione) e gli sporcaccioni.

In attesa di interventi più incisivi, ma anche dell’apertura di vere isole ecologiche in cui conferire i rifiuti “bianchi” ingombranti (i tempi di attesa dell’intervento di ritiro a domicilio sono abbastanza lunghi), ritorniamo ai dati ufficiali della differenziata.

2016 – Nella fase iniziale si registrò un exploit forse inatteso: 60.89% il primo mese. Poi, però, non si è mai più sfondato il muro del 60%. Si è proseguito con il 59,06% a settembre, il 56,19% ad ottobre; il 58,17% a novembre; e, infine, il 55,84% a dicembre. Tutto sommato buona la percentuale media di questi cinque mesi: 58,03%.

2017 – La percentuale media ha perso circa 6 punti. Questi i dati mese per mese: il 58,39% a gennaio; il 58,16% a febbraio; il 54,54% a marzo; 45,41% ad aprile; il 52,14% a maggio; il 50,42% a giugno; infine il 51,28% a luglio, per una media complessiva del 52,51%.











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