martedì 24 settembre 2024


07/10/2017 07:43:13 - Salento - Attualità

In Piemonte un’intensa giornata di dialogo e confronto con atleti “speciali” che può costituire uno stimolo, un incoraggiamento per giovani e meno giovani che troppo facilmente si arrendono di fronte...

 

Un’intensa giornata di dialogo e confronto con atleti “speciali” che può costituire uno stimolo, un incoraggiamento per giovani e meno giovani che troppo facilmente si arrendono di fronte alle piccole difficoltà della vita. L’assessorato alla Cultura e Politiche sociali cuorgnatese, in collaborazione con l’associazione Paracadutisti del Canavese, l’associazione Enzo D’Alessandro ed il patrocinio della Regione Piemonte e del Comitato italiano paralimpico, ha organizzato nei giorni scorsi un evento che ha visto fra i protagonisti il tenente colonnello paracadutista Gianfranco Paglia, il colonnello paracadutista pilota Carlo Calcagni e il primo maresciallo paracadutista Simone Careddu. Tutti militari, accomunati da un destino beffardo: essere stati feriti in battaglia e vedere la loro vita cambiare improvvisamente a causa della disabilità. Ma, soprattutto, uomini straordinari che hanno incontrato il buio e ne sono usciti, hanno saputo rialzarsi da ogni caduta.

Il loro limite è diventato un punto di forza, non per diventare eccezionali, ma per tornare a vivere una quotidianità anche se diversa da quella che conoscevano. Militari che attraverso lo sport hanno ritrovato la forza e l’energia quando sembravano non averne più e che oggi continuano a servire il nostro Paese indossando una tuta ginnica come se fosse un’uniforme, mantenendo fede al giuramento prestato. Essi, infatti, fanno parte del Gruppo sportivo paralimpico Difesa che conta oltre una quarantina iscritti impegnati in questi giorni a difendere i nostri colori negli Invictus Games a Toronto, in Canada.

Un progetto, dunque, rivolto al personale militare che ha riportato lesioni permanenti e invalidanti durante il servizio in Italia o all’estero.

L’iniziativa si è svolta in due tempi: al mattino i militari hanno incontrato gli studenti delle scuole elementari e dell’istituto 25 Aprile, mentre alla sera in Trinità si è tenuta una conferenza aperta alla cittadinanza, dove gli atleti hanno raccontato, supportati dalla proiezione di alcuni filmati, le loro esperienze di vita. Presente anche Gian Micalessin inviato di guerra e scrittore, che ha presentato al pubblico il suo libro “Afghanistan solo andata. Storie di soldati italiani caduti nel paese degli aquiloni”.

Continuare a lottare con forza e coraggio nonostante le avversità senza arrendersi mai, trasformare quelli che sembravano limiti in punti di forza, la necessità di stare uniti, la solidarietà verso chi deve affrontare qualsiasi tipo di difficoltà ma anche lo sport inteso come mezzo per abbattere le barriere: questi alcuni dei messaggi che i militari hanno voluto trasmettere a piccoli e grandi.

“La nostra amministrazione ha fortemente voluto e sostenuto questo evento – sottolinea Giovanna Cresto, consigliere delegato alla Cultura – Riteniamo che il messaggio che questi militari e atleti hanno trasmesso ai più giovani sia di grande valore: l’importanza di fare gruppo, di restare uniti aiutando chi è in difficoltà. Crediamo che questi insegnamenti siano stati recepiti dai ragazzi che escono da questa giornata arricchiti, come lo siamo stati tutti noi”.

Soddisfazione espressa anche dai militari Carlo Carcagni, Gianfranco Paglia e Simone Careddu favorevolmente impressionati dal confronto avuto con gli alunni delle scuole: “Un’ impressione positiva perchè esistono ancora dei ragazzi con dei valori: forse hanno solo bisogno di un piccolo incoraggiamento per tirarli fuori. Siamo certi che famiglie e insegnanti svolgono un ottimo lavoro visto le domande che questi giovani ci hanno posto. Noi torniamo a casa fiduciosi in queste nuove generazioni.”

In basso, la foto di Gian Micalessin, la dedica a Carlo Carlagni e una foto di gruppo.

 

 

 

 

 

 











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