martedì 24 settembre 2024


10/11/2017 05:46:39 - Salento - Attualità

La provincia più colpita è Lecce (1617), seguita dalla provincia di Foggia (1073), Bari (978), Taranto (831), Brindisi (333) e BAT (313)

 

Sono 5145 gli incendi che si sono verificati in Puglia nel periodo 15 giugno - 15 settembre 2017, con una media giornaliera di 55 eventi. Questi i dati forniti alla Società italiana di geologia ambientale (Sigea) sulla base del lavoro di monitoraggio e censimento degli eventi svolto dalla Sezione Protezione civile della Regione Puglia e registrati, dal sistema informatico chiamato Sinapsi, in Sala operativa unificata permanente (Soup).

«Di questi 5145 incendi - si legge nella nota di Sigea - il 18 % (923) rientra nella categoria degli incendi che hanno colpito i boschi (nel 2016 la percentuale è stata del 13% con 583 eventi) propriamente detti, il pascolo, la macchia mediterranea e anche il canneto-vegetazione ripariale; il 76% (3918) delle segnalazioni ha coinvolto altre tipologie quali sterpaglia, alberature, colture agrarie, incolti e altro e il 6% (304) ha rappresentato falsi allarmi».

La provincia più colpita è Lecce (n.1617), seguita dalla provincia di Foggia (1073), Bari (978), Taranto (831), Brindisi (333) e BAT (313). Il 21% degli incendi ricade nelle classi di gravità rilevante, rispetto al 2016 sono aumentati gli incendi con più alta gravità (nel 2016 era il 13%). Il restante 79% ricade nelle classi di falso allarme e codice verde. Dall’analisi degli incendi ricadenti nelle diverse fasce orarie, nel 2017 si nota come siano aumentati gli incendi notturni. Sono 97 gli incendi in cui è stato necessario l’intervento aereo con l'area più colpita che risulta essere la provincia di Foggia.

Un’estate quella del 2017 che è stata caratterizzata in Puglia «da anomalie termiche, con valori superiori alla media, e pluviometriche, è piovuto di meno rispetto alla media storica, fattori questi che hanno inciso considerevolmente sull'andamento degli incendi boschivi».

La «sterpaglia» risulta essere la tipologia più colpita, con 2742 incendi e le motivazioni «sono ascrivibili alla facilità di innesco che la sterpaglia ha rispetto agli altri combustibili vegetali ma soprattutto anche alla poca prevenzione fatta sui territori pugliesi (pulizia dei cigli stradali, delle banchine e delle cunette stradali)».

Gli incendi si segnalano già ai primi di giugno e si mantengono costanti per tutti i mesi successivi (luglio e agosto) con i picchi, come per gli altri anni, registrati nel mese di luglio. Nel mese di settembre, anche quest’anno, si è registrato un calo del numero di incendi.

Anche dal confronto delle medie degli incendi nel 2017 con il periodo 2009/2016 si nota come il numero degli incendi abbia subito un incremento. «Se però il confronto viene fatto con gli anni in cui si è avuto un andamento climatico simile il numero degli incendi del 2017 - viene sottolineato - risulta inferiore e questo potrebbe essere dovuto anche al lavoro di pianificazione dei VVF e della Sezione Protezione civile che ormai da diversi anni hanno intensificato le attività di previsione e prevenzione». «Anche per il settore incendi boschivi, come per il dissesto idrogeologico, il rischio sismico, le crisi ambientali quali siccità e inquinamento, l'unica vera tutela dei beni e delle vite umane e animali - si conclude nel comunicato - è la prevenzione, una prevenzione avviata da subito con il monitoraggio e la cura dei boschi e delle foreste che necessita però di investimenti programmatici di governo».











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