sabato 28 settembre 2024


15/12/2009 21:20:36 - Manduria - Calcio

Lancia un appello all’imprenditoria locale: «Chi può, faccia un passo in avanti»

 
Natale nero e non bianco quello che il Manduria si accinge a trascorrere. Con la sconfitta di domenica al “Dimitri” contro il Nardò, si è chiusa per i messapici la prima parte di questo strampalato campionato di Eccellenza. Un Manduria ripescato in extremis, nel campionato cadetto, tre giorni prima dall’inizio dello stesso e che, sottolineando ripetutamente il principale obiettivo societario (tranquilla salvezza), ha anche avuto qualche soddisfazione in più.
Ma le contestazioni giunte dopo la gara di domenica, messe vicino a ragioni strettamente economiche, hanno portato il patron messapico, ad annunciare le proprie dimissioni che già da tempo si prometteva di fare.
«A Manduria non ci si diverte più da tempo. Sono amareggiato e sconfortato da questa situazione – dichiara il presidente - ma è la decisione che inevitabilmente ho dovuto prendere, dopo essermi reso conto che in questa maniera, a Manduria, non si può più andare avanti».
Apre così, il patron Gregory Leone, la conferenza stampa tenutasi ieri sera presso la sede ufficiale al Palazzo Imperiali.
«Con il bilancio alla mano vi portiamo a conoscenza delle rispettive entrate ed uscite che ci troviamo ad esaminare, e che oggigiorno non garantirebbero il nulla alla rosa attuale. Con grande rammarico debbo dire che, come ogni anno, le annunciate promesse estive di nuovi ingressi societari si son concluse con la solita ed unica presenza della famiglia Leone e le solite assidue strette collaborazioni. Abbiamo preso il timone del Manduria quattro anni fa quando si giocava in Prima Categoria, dalla polvere se questa espressione mi è passabile, fino a quest’anno in cui questa città ha potuto rivedere l’Eccellenza. Ma l’imprenditoria di Manduria è in letargo. E la dove si annunciava una collaborazione iniziale a conti fatti – sottolinea Leone -  non si è mai verificato nulla».
Il presidente cerca di elencare tutti i tasselli che hanno portato alla decisione finale, facendo riferimento anche agli incassi delle gare casalinghe.
«Ogni domenica l’incasso non compara mai le presenze sugli spalti, e pur essendo un sol contorno della situazione e comunque da mettere alla luce».
Con ciò la società uscente mette in chiaro quella che è la situazione attuale sperando in una immediata risoluzione ai vari problemi e rivolgendo un ulteriore appello all’imprenditoria locale.
 «E’ giunta l’ora che qualcuno si faccia avanti se si vuole a Manduria un qualcosa di più garantibile. Noi ci abbiamo provato, pur ottenendo risultati gratificanti per gli iniziali obiettivi siamo stati contestati, passiamo il timone a tutti coloro, ce lo auguriamo in primis noi, possano fare di meglio».
 
 
 
Davide Diviggiano
 










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