sabato 28 settembre 2024


16/12/2009 11:12:42 - Manduria - Calcio

«Abbiamo perso la serenità e la città ci ha voltato le spalle»

 
«Mi dimetto dalla carica di presidente del Manduria. Mi impegno a garantire, sino alla fine del campionato, un aiuto ai soci che si assumeranno l’onore e l’onere di guidare la società. Ma le mie dimissioni e quelle contemporanee di mio padre sono da ritenersi irrevocabili».
Concluso in modo molto più che dignitoso il girone d’andata del torneo di Eccellenza, il calcio biancoverde si ritrova a vivere momenti di grande difficoltà. Gregory Leone rimette il mandato da presidente. E, insieme a lui, anche suo padre Premio, presidente nei tre precedenti campionati, abbandona il sodalizio. Una mazzata non di poco conto per il calcio a Manduria, che ora resta nelle mani del dott. Gigi Stano (attuale vice presidente) e del dott. Roberto Menza (attuale direttore generale).
«Siamo stanchi di subire contestazioni» ha spiegato il dott. Leone nel corso della conferenza stampa di lunedì sera. «Oramai anche quando si vinceva c’era qualcuno che contestava. Abbiamo perso la serenità e, con essa, la voglia di continuare. Non riusciamo a capire quale responsabilità abbiamo. Siamo stati coinvolti nel mondo del calcio quando il Manduria perse il titolo della serie D. Abbiamo ripreso la squadra in Prima Categoria e, dopo quattro anni, la lasciamo in Eccellenza: era questo il nostro obiettivo finale. Ci siamo riusciti, ma la tifoseria continua a non essere contenta. Ci criticano anche dopo aver “girato” a quota 26 punti alla boa della fine del girone d’andata. Per fare alcuni esempi, siamo a pari punti col Bisceglie e avanti al Sogliano, squadre allestite con ben altri budget».
Gregory Leone è deluso anche del disinteresse mostrato dalla città.
«Eravamo convinti che, avendo riconquistato l’Eccellenza, a Manduria si ricreasse entusiasmo attorno al calcio. Invece è accaduto esattamente il contrario. Sapete quanti abbonamenti sono stati acquistati per la tribuna centrale? Solo otto. Sapete quanto abbiamo raccolto attraverso le sponsorizzazioni dagli imprenditori manduriani? Solo 13.000 euro, oltre allo sponsor tecnico Griffe & Stock. Sapete quanto abbiamo incassato domenica scorsa contro il Nardò dai tifosi manduriani? Poco più di mille euro. Con queste misere somme ci siamo confrontati per gestire una squadra in un campionato che costa».
I tifosi, quelli veri (a dir la verità pochini), si interrogano sul futuro del calcio. Angelo Tondo, non avendo ottenuto le garanzie economiche richieste (ma la società aveva saldato puntualmente sia lui che tutti gli altri componenti della rosa), ha preferito abbandonare il Manduria. Anche Escobar aveva chiesto di rescindere il contratto, ma sembra che sia stato convinto a restare.
«Prima di comunicare questa nostra decisione, abbiamo contattato tutti i calciatori. Devo dar atto che si sono comportati da signori: tutti hanno accettato dei piccoli sacrifici sui compensi, pur di proseguire il campionato e di raggiungere la salvezza. Chi vuole il bene del Manduria si faccia avanti. Domenica qualche tifoso ha invocato Blasi: saremmo contenti se accettasse di entrare in società. Se l’appello non sarà accolto? Menza e Stano stanno rivedendo il bilancio, per cercare di appurare che vi siano le entrate sufficienti per far fronte a tutte le spese. Chi resterà a Manduria non perderà nulla. Noi non faremo mancare un nostro aiuto, dall’esterno, alla società».










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