venerdì 27 settembre 2024


26/11/2017 17:04:40 - Manduria - Attualità

Accertate frequentazioni in età ellenistica, in età messapica e nel periodo delle Crociate (ritrovata una moneta)

 

I resti di una consistente struttura poggiata su roccia sono venuti alla luce, nelle ultime ore, durante un saggio propedeutico agli scavi per la posa in opera della rete del gas metano in viale Scegnu. Sono emersi dei grossi blocchi di epoca messapica, mentre, per risalire alla natura e allo specifico uso della struttura, vi sarà bisogno di ampliare i saggi, i cui lavori sono seguiti dalla Soprintendenza e sono diretti sul posto da due archeologici (la nomina di un secondo archeologo è stata resa necessaria proprio per garantire la sorveglianza e l’ampliamento dell’intervento), da un tecnico della stessa Soprintendenza e da alcuni operai specializzati.

Considerata l’area (viale Scegnu è l’arteria che si imbocca per raggiungere, da via Sant’Antonio, l’ingresso del parco archeologico), l’eventualità di trovare, nel sottosuolo, ulteriori e importanti testimonianze della civiltà messapica era altamente probabile: in fin dei conti ci si trova proprio nell’area della necropoli, anche se all’esterno del parco.

Ma il ritrovamento sembra ancora più interessante del previsto, poiché si suppone che la struttura possa risalire all’età ellenistica e che sia stata reimpiegata in epoche successive. E’ composta da pietre irregolari: per le loro dimensioni e per le loro forme, andrebbe esclusa l’ipotesi dei resti di una semplice abitazione.

Oltre all’epoca messapica, sembrerebbe, poi, che l’area sia stata frequentata anche nel tredicesimo secolo: fra i tanti resti in ceramica, infatti, pare sia stata ritrovata una moneta utilizzata nel periodo dei Crociati e, quindi, negli ultimi decenni del 1.200 o, al massimo, nei primissimi anni del 1.300. Stanno venendo alla luce, altresì, i resti di una cisterna, con tracce di frequentazione dell’età del ferro o di quella del bronzo.

Dopo il 1.300, da quel che si è appreso, pare che il sito sia stato abbandonato: sarebbe stato battuto e ricoperto.

Cresce, pertanto, l’interesse verso la natura di questa struttura. Grazie alla disponibilità e alla sensibilità della Italgas (l’azienda appaltatrice dei lavori) e della Soprintendenza, i lavori proseguiranno per cercare di mettere in relazione l’attuale ritrovamento con le altre evidenze archeologiche dell’area.

Nei prossimi giorni, infine, saranno eseguiti dei saggi anche in altre vie della stessa zona, tutte interessate dal passaggio della rete del gas metano: alcune sono sempre vicine al parco, mentre altre sono nell’area antistante la cripta di San Pietro Mandurino. Logico attendersi ulteriori novità dal ricchissimo sottosuolo della città.











img
Cucina d'asporto e Catering
con Consegna a domicilio

Prenota Ora