lunedì 30 settembre 2024


18/12/2009 12:21:46 - Manduria - Attualità

Paese che vai, mercatino che trovi

Non è mancato nulla, ma veramente nulla in occasione della festa dell’Immacolata: la solennità religiosa che ha rinnovato la fede dei devoti della Madonna, lo shopping d’annata, il primo grande freddo invernale che ha sicuramente accontentato molte signore desiderose di indossare la pelliccia, i primi film in linea con questo periodo, vero e proprio servizio di babysitteraggio gratuito per adulti vinti dalla noia spettatori di apparizioni ad personam della Vergine che da Hollywood, passando per  Lourdes e Fatima, giunge nelle nostre case, scomodandosi Lei anziché noi. 
Ma la festa dell’Immacolata quest’anno ci ha portato la prima grande sorpresa del Natale, poiché lungo il viale della Stazione, chiuso al traffico per l’occasione, gli astanti hanno trovato il tradizionale mercatino dell’antiquariato spostato dalla più ampia piazza Tubi, o almeno così la conoscono tutti, sua sede ogni seconda domenica del mese, in un più rappresentativo viale, dove gli espositori, profughi e zingari dell’abituale collocazione, hanno potuto mostrare il meglio di cristalli, mobili, stampe ed ogni genere di anticaglia vera, falsa, o un po l’una un po l’altra, autentica sit com animata da improvvisati esperti di antichità a confronto con altrettanti e talvolta  poco esperti acquirenti.
Anche Manduria dunque ha avuto il suo mercatino delle feste, momento di gloria e riproduzione in piccolo di esposizioni tipicamente cittadine, fonte e prototipo del proliferare di analoghe esperienze in borghi, paeselli, e piccoli centri dispersi, feticcio per gli amanti del genere e proiezione di ricche signore chic amanti delle cose choc derubate dalle meno borghesi e blasonate rivali madonne, del privilegio di sentirsi  vip per caso.
Da qui l’abitudine importata di ricercare ciò che, non solo ci aiuta a rivalutare un angolo della nostra casa, ma che sia molto di più per noi e più dell’insignificante atteggiamento di chi snobba quello stesso oggetto, diventato io speculare della nostra anima, attentamente e faticosamente scelto fra tanti con il cuore e con il cervello oltre che con il portafoglio, dichiarato in stato di adozione dal venditore di turno.
Corredato o meno che sia di pedigree, certificato di garanzia o apposito albero genealogico poco importa. L’importante è che soddisfi il nostro desiderio di saperne di più sul suo spirito oltre che sul suo valore intrinseco, sul suo precedente proprietario, delle storie di cui è stato protagonista.
Se poi è un autentico oggetto appartenuto all’amante del re di Spagna, quinta moglie del cugino acquisito di Guglielmo il Conquistatore è  irrilevante. Sarebbe il massimo se poi avesse un fantasma incluso nel prezzo pronto a venir fuori non appena sollecitato. Pensate che figata dire alle amiche di avere in casa lo spirito irrequieto di Maria Antonietta magari!
Insomma, noi anonimi abitanti di questa ridente cittadina del sud Italia, abbiamo riscoperto la sana abitudine di riscoprire il  passato, di interrogarlo, nel tentativo di contrapporlo all'osannato globale, tanto ignorato dalla vicina, pronta a tappare  indignata le orecchie ai nipotini quando lo sente nominare, pensando ad un qualche riferimento al pornografico per adulti.
A Natale il personale è d’obbligo, e regalando non solo cose ma emozioni restituiremo autenticità ad una vita di relazione divenuta anonimamente globale anch’essa.
Buona caccia al tesoro a tutti!
 
Mimmo Palummieri










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