domenica 22 settembre 2024


26/12/2017 08:34:57 - Salento - Cultura

Una biografia carica di sentimenti, quelli che solo chi ha conosciuto sulla propria pelle grandi dolori sa raccontare, fatta di valori e coraggio, mai sopiti

 

Il libro di Tonino Calcagni”, intitolato “Una vita vissuta con orgoglio e rispetto”, contiene una storia incredibile: è quella di un bambino nato nel 1941 e rimasto non solo orfano della madre, morta durante il parto, ma abbandonato in ospedale dal padre.

«La “parola” racconta, ricorda, apre ponti sull’immaginazione e sulla storia. Emoziona, guarisce e fortunato deve ritenersi chi riesce a darle forma in una maniera semplice ma efficace, vicina a chi la ascolta, ma mai scontata» afferma Carlo Calcagni, figlio dell’autore. «Questo è il regalo che fa a tutti noi mio padre, Tonino Calcagni, al suo primo libro dal titolo “Una vita vissuta con orgoglio e rispetto”, donandoci la propria storia attraverso una scrittura diretta e sentita, capace di far entrare il lettore nel racconto quasi fino a diventarne anch’egli personaggio.

Una biografia carica di sentimenti, quelli che solo chi ha conosciuto sulla propria pelle grandi dolori sa raccontare, fatta di valori e coraggio, mai sopiti.

Un racconto, quello di mio padre, di personaggi d’altri tempi, di sentimenti sinceri nelle avversità e nella fortuna. Una storia di determinazione, perseveranza, di quella sana sfrontatezza propria di chi sa perseguire i propri obiettivi.

Un racconto di speranze, di attese, di fiducia nella vita, come i lunghi viaggi alla ricerca del lavoro e dell’amore nelle domeniche salentine, conclusione di una settimana di fatiche e desideri, preludio di novità e cambiamenti.

Quello di mio padre è il narrarsi semplice e sincero di un uomo che ha sofferto, di un bambino cresciuto troppo in fretta, ma che forse proprio per questo ha saputo estrarre dal suo dolore in maniera follemente mirabile le energie ed il coraggio necessari per vivere i propri sogni.

Questo suo libro è un invito a riconoscere la bellezza delle piccole cose, la profondità di sguardi e silenzi. E’ ancor più una spinta a comprendere quanto una decisione o un gesto possano cambiare il corso della propria vita e che solo chi non si arrende è destinato a meravigliosi traguardi!».

Questa la prefazione del libro:

«Ogni bambino, fin dai suoi primi vagiti, ignora quello che sarà il suo destino e come dovrà affrontare la propria vita. Crescendo, si presentano dei tracciati durante il percorso, che indicano la strada da seguire. Non sempre si tratta di una scelta che ognuno di noi può fare liberamente, ma in certi casi diventa un percorso obbligato che lo stesso destino ha disegnato per noi.

Fin da piccolo sono stato obbligato a seguire il mio istinto, certamente guidato da una forza soprannaturale che mi ha accompagnato in tutte quelle situazioni difficili che si sono presentate nel corso della vita. Giorno dopo giorno, ho rafforzato sempre di più la mia fede, avvertendo una presenza e un aiuto spirituale costante, senza i quali non avrei potuto realizzare tutti i miei progetti. Vivere senza una mamma fin dalla nascita, crescere in una famiglia con la matrigna, avere accanto un padre egoista preoccupato solo dei propri interessi, non è stato semplice. Grazie ai nonni materni ho potuto vivere e affrontare gli anni di infanzia e adolescenza. A 19 anni ho dovuto fare le mie prime coraggiose scelte, prima in marina per 48 mesi e poi, appena congedato, ho desiderato costruirmi una famiglia, punto di partenza di tutto quello che ho realizzato. Per questi motivi ho voluto scrivere la mia biografia, per incoraggiare tutti coloro che guardano alla vita con sfiducia, per stimolarli a credere nel futuro e ad investire nelle proprie capacità. Con la volontà e l’impegno, tutto diviene possibile e anche quei progetti che sembrano irrealizzabili trovano concretezza. E più progetti si realizzano, più lunga sembra la vita. Grazie a tutto quello che ho realizzato, mi sembra di aver vissuto due vite intere e questo mi dà soddisfazione e sono certo che quando arriverà il momento di morire, me ne andrò soddisfatto e sereno. Con l’augurio che le mie esperienze possano essere un faro e un incoraggiamento per coloro che pensano e credono di non poter guardare alla vita con occhi di speranza e fiducia».











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