lunedì 30 settembre 2024


19/12/2009 16:01:50 - Manduria - Attualità

Ma le residue speranze sono riposte nella sentenza del Consiglio di Stato

 
Le residue speranze di evitare l’attivazione dei tre ripetitori di telefonia mobile, in fase di installazione su edifici privati nelle ultime settimane, sono riposte nella sentenza del Consiglio di Stato.
Anche nel corso dell’ultimo incontro fra il commissario prefettizio Giovanni D’Onofrio, e i rappresentanti del circolo di Manduria di Legambiente e dei tre comitati spontanei che sono nati nei quartieri “Barci”, “Santa Gemma Galgani” e “Don Bosco”, non sono emerse novità particolari che potessero far lievitare la fiducia in una conclusione positiva della lotta intrapresa da tanti cittadini. Sono state infatti più di duemila le firme che sono state presentate al prefetto D’Onofrio. Firme raccolte dai rappresentanti dei comitati fra la gente che ha timore dei riflessi nocivi sulla salute delle onde elettromagnetiche emesse da questi impianti.
Il dott. D’Onofrio ha però le mani legate: davanti a specifiche sentenze del Tar, che ha accolto i ricorsi della compagnia telefonica presentati dopo che l’ultima Amministrazione aveva negato le autorizzazioni per installare gli impianti, non può adottare alcun provvedimento. Bisogna solo attendere il pronunciamento del Consiglio di Stato, al quale si era rivolta l’Amministrazione dopo aver incassato la sentenza sfavorevole del Tribunale Amministrativo Regionale di Lecce.
Al dott. D’Onofrio, inoltre, i rappresentanti di Legambiente e dei comitati costituiti nei tre quartieri interessati dagli impianti hanno avanzato una specifica richiesta: la convocazione di una conferenza dei servizi, alla quale invitare alcuni esperti di Legambiente, le compagnie telefoniche e una delegazione della gente in lotta.
E’ però arduo sperare che le compagnie possano cambiare idea, trasferendo altrove l’ubicazione degli impianti (in avanzato stato di installazione), in seguito alla auspicata conferenza dei servizi.
Il dott. D’Onofrio ha assunto anche un altro impegno: non rilasciare altre autorizzazioni sin al termine del suo mandato di commissario straordinario del Comune di Manduria. Nello stesso tempo, i comitati sperano che il dott. D’Onofrio avvii l’iter per approntare un nuovo piano di localizzazione dei siti per gli eventuali futuri impianti. Piano che tenga conto di due richieste: siano scelti edifici pubblici e siano edifici ubicati nell’estrema periferia della città.
Intanto è stata fissata una nuova manifestazione: gli attivisti dei comitati si ritroveranno domenica in piazza Garibaldi per chiedere l’adesione alla loro lotta ad altri concittadini di Manduria.










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