venerdì 27 settembre 2024


03/01/2018 09:12:29 - Manduria - Attualità

Complessivamente, il Comune conta di recuperare oltre 5 milioni di euro

 

Oltre 8mila avvisi di accertamento per tributi o imposte evasi in arrivo ai contribuenti manduriani o comunque a proprietari di abitazioni che ricadono nel territorio della città messapica. Complessivamente, il Comune punta a recuperare oltre 5 milioni di euro.

Il Comune ha già consegnato alle Poste Italiane entro il 30 dicembre (quindi, per quanto riguarda l’Imu, prima del quinto anno successivo a quello nel corso del quale l’imposta non fu versata oppure fu versata in misura insufficiente), gli avvisi di accertamento per evitare le prescrizioni di quanto dovuto.

Vediamo, nel dettaglio, il conto “salato” che il Comune sta per notificare ai contribuenti morosi.

IMU 2012 – E’ il piatto “forte” delle rivendicazioni tributarie del Comune. Sono stati preparati ben 3.615 avvisi di accertamento, che, sulla carta, dovrebbero far incassare alle casse comunali (sanzioni ed interessi compresi), 2 milioni e 394mila euro.

TARSU 2012  e 2013 – Gli uffici finanziari del Comune avrebbero individuato 693 evasori, parziali o totali. Complessivamente, si conta di incassare (sanzioni, interessi e addizionali compresi), 609mila euro. Cifra che però viene prudenzialmente abbattuta a 419mila euro.

TARI 2014, 2015 e 2016 – Gli evasori parziali o totali sono, per il Comune, 1.026. L’importo rivendicato, sempre compresi le maggiorazioni e gli interessi, ammonta a un milione e 295mila euro. Anche in questo caso, gli uffici finanziari abbattono prudenzialmente questa cifra, prevedendo un più realistico incasso di 877mila euro.

TARSU 2012 – Il Comune ha preparato 2.691 solleciti di pagamento, puntando ad introitare 869mila euro. Cifra, anche questa, “abbattuta” e riconsiderata in 697mila euro.

Attraverso questi 8.025 avvisi di accertamento o solleciti di pagamento, il Comune ha applicato un milione e 437mila euro di sanzioni, 139mila euro di addizionali, 111mila euro di interessi, 18mila euro di maggiorazioni e 41mila euro di spese.

Nonostante le verifiche effettuate dai dipendenti comunali, attraverso le “dichiarazioni presentate e i versamenti eseguiti, nonché sulla scorta dei dati e degli elementi direttamente desumibili dalle dichiarazioni e sulla base della consultazione delle banche dati catastali telematiche”, è naturale immaginare che possano esserci stati degli errori. In tal caso i contribuenti dovranno recarsi all’Ufficio Tributi mostrando la documentazione in loro possesso per richiedere il totale o il parziale annullamento degli stessi avvisi.











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