venerdì 27 settembre 2024


19/01/2018 09:19:40 - Manduria - Attualità

L’episodio si è verificato sabato scorso nei pressi di Torre Colimena

 

Tre volpoche (anatre che rientrano fra le specie particolarmente protette) uccise, all’interno della Riserva Naturale, da un bracconiere.

L’episodio si è verificato sabato scorso nei pressi di Torre Colimena. A riferirlo un ornitologo presente per svolgere attività di ricerca e censimento della fauna del parco. Ha riferito di aver sentito due colpi di fucile e di aver poi visto un bracconiere in tuta mimetica nascosto nella vegetazione che circonda la salina dei Monaci: aveva in mano due esemplari di queste anatre, già morte. Lo stesso ornitologo, quindi, ha avvistato in acqua un’altra volpoca morta.

A distanza di qualche minuto è arrivata un’auto, con a bordo presumibilmente un altro cacciatore, sulla quale è montato il bracconiere. Nonostante siano stati immediatamente allertati i carabinieri, i due hanno fatto perdere le loro tracce.

Non si è ben capito, infine, se gli ultimi colpi di fucile siano partiti dal bracconiere mimetizzato fra i cespugli o da quello che era alla guida dell’auto.

«Quel che è certo è che ad essere stata colpita è una specie in via di estinzione con l’aggravante che il fatto è avvenuto in una Riserva regionale protetta» il commento dell’ornitologo. Aspetto, questo, che configura non solo un illecito amministrativo, ma anche un reato penale.

«Condanniamo questo gesto, che non ha alcuna giustificazione e che è avvenuto in pieno giorno, mentre erano in corso delle attività all’interno del parco e il monitoraggio della fauna» il commento del direttore delle Riserve Naturali, Alessandro Mariggiò. «Nonostante i maggiori controlli e le due telecamere installate a rotazione in aree sensibili (ora sono posizionate nei luoghi in cui abbiamo eseguito interventi di bonifica per evitare il ripetersi di abbandono di rifiuti), abbiamo dovuto registrare questo triste episodio.

Il compito dei controlli è affidato alle forze dell’ordine, che abbiamo nuovamente sollecitato per cercare di risalire ai responsabili. Il sabato e la domenica il controllo viene rafforzato con le unità del servizio di volontariato del Nucleo Guardie Ambientali, ma sabato scorso, quando si è verificato l’episodio, queste unità non erano ancora arrivate sul posto. Dispiace che nessuno, nonostante le attrezzature a disposizione, sia riuscito ad individuare il numero della targa dell’auto dei bracconieri.

Alcune settimane fa abbiamo trovato dei cacciatori sui sentieri esterni del boschi della Riserva: abbiamo solo potuto ricordare loro le regole, esigendone il rispetto».











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