venerdì 27 settembre 2024


14/02/2018 08:06:54 - Manduria - Attualità

Le decisioni della costituenda consulta

 

«Saranno impugnate innanzi al Tar le varianti al progetto che, inevitabilmente, dovranno essere presentate. Scelta che non esclude procedimenti penali e che permette alle tre associazioni coinvolte nell’eventuale azione amministrativa (Codacons, Assoconsum e Italia Nostra), o a quella scelta fra esse, a fronte dell’esame della documentazione completa, di avere un quadro sufficientemente chiaro dello stato degli atti e delle possibilità di iniziativa giuridica».

E’ la prima scelta della costituente consulta sul depuratore di Sava e Manduria, che si è riunita sabato scorso nella chiesetta della Santissima Croce. Vi hanno partecipato i rappresentanti di quasi tutte le associazioni e i movimenti ambientalisti, impegnati, da una decina di anni a questa parte, dapprima nella lotta contro lo scarico a mare e, poi, per una differente localizzazione del depuratore consortile.

Nel corso dell’assemblea è stato deciso di soprassedere alla possibilità di ricorrere al Tar per impugnare l’autorizzazione per la posa in opera dei collettori che collegheranno l’area manduriana del vecchio depuratore (contrada “Laccello”) a quella individuata per far nascere il nuovo impianto (l’incrocio fra la strada provinciale “Tarantina” e il bivio per il Chidro). Il termine ultimo per depositare l’atto è il 25 febbraio.

«Quest’azione non è considerata essenziale» è sostenuto nel report dei lavori dell’assemblea, che reca la firma di Francesco Di Lauro, «perché richiederebbe un impegno in soldi ed energie ulteriore rispetto alla condivisa necessità di impugnare innanzi al Tar le varianti che dovranno essere presentate».

Nel corso dell’assemblea, poi, sono stati stabiliti alcuni aspetti organizzativi della consulta, le cui figure rappresentative saranno il portavoce (sarà eletto a maggioranza semplice; i suoi compiti saranno le pubbliche relazioni, la rappresentanza e la comunicazione all’esterno delle decisioni della consulta; la sua carica sarà incompatibile con candidature politiche e ruoli di rappresentanza istituzionale); il coordinatore (svolge funzioni di segreteria, redazione e comunicazione dei report di assemblea); il comitato tecnico-giuridico (sarà composto da tecnici, tra cui almeno un ingegnere ed un geologo, indicati  da ogni singolo gruppo, e da almeno un avvocato amministrativista, un civilista e un penalista).

Rinviata la scelta del nome dell’organismo (sabato vi erano divergenze a tal proposito), l’assemblea ha deciso di riunirsi nuovamente sabato 17 febbraio, alle ore 16,30.











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