venerdì 27 settembre 2024


14/02/2018 08:18:16 - Manduria - Attualità

Ma le buste sono state aperte solo a febbraio…

 

L’indizione della gara per l’affidamento della progettazione, dell’allestimento e della gestione della Fiera Pessima 2018 era stata deliberata dalla giunta-Massafra il 10 maggio dello scorso anno, ma si è arrivati solo a febbraio scorso per aprire l’ultima busta.

Un iter lunghissimo, che ha poi finito per generare la realtà attuale: dopo tanti decenni, la Fiera, ben che vada, non potrà svolgersi nel tradizionale periodo che coincide con la festa patronale. Come mai è trascorso così tanto tempo dall’indizione della gara all’apertura della unica busta? Di chi sono le responsabilità?

In attesa che il commissario straordinario Francesca Garufi decida cosa fare (è probabile il rinvio), prende posizione l’ex vice sindaco dell’Amministrazione-Massafra, Gianluigi De Donno.

«Dopo soli 58 giorni dalla conclusione dell’edizione 2017, la Giunta Massafra aveva deliberato l’indizione della gara per l’affidamento della 278ª Fiera Pessima (delibera 75 del 10 maggio del 2017)» ricorda De Donno, titolare della delega alle Attività Produttive. «Nove mesi sono occorsi alle strutture comunali per concludere le procedure di gara e di valutazione di tre offerte con un nulla di fatto, così pregiudicando l’esito di una manifestazione che, malgrado gli auspicabili tentativi di recupero in extremis, non potrà essere in alcun modo all’altezza dell’edizione precedente e delle aspettative della città.

La Fiera non è solo una vetrina merceologica - compito affidato al gestore - ma uno spazio di eventi culturali, di enogastronomia, di dibattiti, convegni e spettacoli affidato al ruolo propulsivo della politica e che richiede una lunga preparazione. Insomma la Fiera non si improvvisa nel giro di qualche giorno, se non a scapito dei contenuti e della qualità. Anche questo, purtroppo, è lo scotto pagato da Manduria a quella parte della politica che, fuggendo dalle proprie responsabilità con la firma per lo scioglimento del Consiglio comunale, ha ritenuto che l’azione amministrativa potesse essere affidata esclusivamente e meglio alla burocrazia. Una politica, quella firmaiola, dimentica del fatto che gli amministratori - adeguati o meno - sono sempre sottoposti al giudizio degli elettori, mentre il ceto burocratico vive di un potere proprio. Anzi, ormai non di potere si tratta, bensì di prepotenza della burocrazia rispetto alla politica».

De Donno ricorda come altre due manifestazioni tradizionali siano saltate.

«La verità è che in questa città, dove da troppo tempo dominano rabbia e vendetta nel più classico stile peggiorista, partiti, movimenti, associazioni e “opinionisti” - pur di non riconoscere che l’Amministrazione Massafra non ha alcuna responsabilità in quanto accaduto - preferiscono il silenzio o gratuite illazioni, dimenticando che insieme e prima della Fiera sono saltati altri eventi come Rosso Inchiostro e il Carnevale. Se fossi arrivato al 9 febbraio per aprire la busta dell’unica ditta rimasta in gara, senza poter aggiudicare la Fiera, io mi sarei già dimesso, consapevole che nessuna soluzione raffazzonata e a tempo scaduto potrebbe mai cancellare l’onta di aver interrotto una tradizione secolare».











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