domenica 22 settembre 2024


23/02/2018 09:01:28 - Salento - Cultura

Una serata interessante e conviviale

 

Nella sede del vecchio Comune di Castrignano dei Greci ha avuto luogo la presentazione del libro “Le erbe di Torcito”, scritto di Tonino Marchetti di Cannole.

L’evento, organizzato con l’associazione artistico-culturale “Nuova Koiné” di Castrignano dei Greci, guidata da Fernando Pensa, attuale presidente, ha avuto inizio alle ore 19.30 circa, innanzi ad un pubblico attento e abbastanza cospicuo.

Dopo l’accorato saluto da parte degli organizzatori e cooperatori ha preso la parola Maria Assunta Stomeo, la quale, con l’aiuto di alcune “slide”, ha mostrato alcune foto della struttura di Torcito, trasformatasi da vecchia masseria a luogo di ricerche storiche e di tipo botanico, da dove, appunto, il dottor Marchetti ha tratto lo spunto e la sostanza per la realizzazione del suo volume, facendo presente che per la crescita spontanea delle piante occorrono gli elementi ambientali necessari, quali l’aria, l’acqua e il suolo allo stato puro.

Ha parlato anche dell’inquinamento e delle cause che conducono al suo danneggiamento e all’estinzione di certe piante (Ilva, Centrale Federico II, Petrolchimico, Burgessi, discariche industriali illecite, ecc.) raccomandando la raccolta differenziata, e la vigilanza sul territorio ...

Subito dopo ha preso la parola Tonino Marchetti introducendo, attraverso percorsi storici la fitoterapia nelle sue tappe fondamentali di crescita e diffusione fino all’occidente; cioè l’importanza e gli effetti benefici, (escludendo lo “stramonio e giusquiamo” che essendo poco maneggevoli richiedono per l’uso l’assistenza di esperti in fitoterapia), di certe piante, introducendo il termine fitoterapia e farmacognosia, tradotto in “cura di certe malattie, non tutte, attraverso la somministrazione e l’uso degli estratti”( macerati, infusi, decotti, tisane, estratti secchi, olii essenziali, tinture madri, estratti fluidi ecc.). Sottolineava anche, essendo i tempi della fitoterapia più lunghi per il raggiungimento dell’efficacia terapeutica (I.T.) rispetto ai farmaci tradizionali, si verifica una “compliance” negativa per i pazienti, però certamente priva di effetti indesiderati, per la quale è molto importante la partecipazione del paziente. Più il paziente è convinto e determinato a seguirne i consigli del medico, maggiori sono le probabilità di successo!

Dalle 52 erbe classificate molto benefiche e adatte all’applicazione della fitoterapia ne ha scelte 13, le seguenti: biancospino, borragine, calendula, cardo mariano, cipollaccio, finocchio selvatico, giusquiano bianco, iperico, melissa, menta piperita, stramonio, tarassaco e timo, spiegandone pianta per pianta le parti attive (droga) e le proprietà benefiche indicate al tipo di malattia, preparazione e dosaggio per l’uso, anche incrociato con altre sostanze. Per quanto riguarda giusquiamo e stramonio, ha preferito non parlarne per quanto detto sopra.

Ha concluso il suo intervento, seguito da un grosso applauso, raccomandando a tutto il pubblico l’importanza dell’etichetta, che va letta assolutamente con molta attenzione, e sulle norme di buona preparazione (NBP) a cui devono attenersi tutti i preparatori nell’allestimento di formule

e preparati galenici officinali.

A fine evento, durato un paio d’ore circa, il presidente dell’associazione “Nuova Koiné, Fernando Pensa invita il pubblico presente a un piccolo, ma squisito assaggio: cicureddhe con bollito (di carne) e vinu paisanu.

 

Claudio Giannotta











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