venerdì 27 settembre 2024


01/03/2018 09:01:12 - Manduria - Attualità

Non basta più coprire le buche. Bisognerebbe iniziare a pensare al rifacimento delle strade

 

Strade devastate da buche profonde, alcune grandi quanto crateri, e da voragini.

A Manduria si alzano i toni delle potreste da parte degli automobilisti e degli stessi pedoni. La pioggia delle ultime settimane ha reso ancor più disastrosa la situazione, già precaria, delle strade comunali. Non solo quelle della periferia, di solito le più trascurate, ma, ormai, anche quelle del centro della città e, dunque, quelle a più alta densità di traffico: da via Bell’Acqua a via per Maruggio (ormai quasi impercorribile), da via per San Pietro in Bevagna a via per Uggiano Montefusco, sino alla voragine aperta da mesi nei pressi del mercato coperto. Alcuni giorni fa, alcuni residenti hanno postato in rete una buca che si è era aperta in via dei Mille, piccola arteria parallela al corso, in cui confluisce il traffico delle auto che, da piazza Garibaldi, si spostano in direzione Sava: era profonda circa 15 centimetri. Dopo aver atteso a lungo l’intervento degli operai del Comune, i cittadini hanno deciso di chiudere la buca a proprie spese.

Per non parlare, poi, dei tratti extraurbani delle strade che collegano Manduria ai centri limitrofi.

Una situazione che mette a serio rischio l’incolumità degli automobilisti e dei motociclisti costretti a pericolosissimi slalom per evitare i crateri o a balzi, sussulti, impatti violenti se a quelle buche ci si passa sopra. Per non parlare dei frammenti di asfalto che, sollevati dai veicoli in transito, possono schizzare come proiettili con conseguenze imprevedibili.

Uno scempio, insomma, non più tollerabile.

«Ogni giorno arrivano automobilisti con gomme tagliate dalle buche stradali o con altri danni riportati transitando lungo le vie cittadini nei giorni di pioggia, quando, ovvero, non si riescono a distinguere le profonde buche, sommerse di acqua piovana» ci racconta un gommista.

Gli impatti con le buche provocano tagli profondi ai pneumatici, ma non solo. Se particolarmente violenti, distruggono i cerchioni e nella peggiore delle ipotesi, spiegano gli addetti ai lavori, spaccano le parti meccaniche del veicolo come ammortizzatori e trapezi, soprattutto quelle anteriori.

Facile prevedere un’altra ondata di richieste risarcitorie in arrivo al Comune.

Periodicamente, gli operai del servizio global service provano a chiudere queste buche con l’asfalto a freddo. Ma, forse avendo tali disposizioni, si limitano a colmare a malapena i pochi centimetri quadrati delle buche. Quasi sistematicamente, alla successiva pioggia la buca si riapre.

Interventi importanti, certo, ma che servono a fronteggiare solo l’emergenza, ma non a risolvere alla radice un problema che si trascina ormai da troppo tempo e che riguarda da vicino la sicurezza stradale di tutti.

Crediamo che sia sempre più necessario e urgente programmare il rifacimento di tutte le strade principali della città. Con quali soldi? Sicuramente con quelli che si risparmierebbero evitando le tante citazioni a giudizio che arrivano per danni riportati dalle automobili e, ancor più grave, per le cadute che le buche provocano ai cittadini e che generano ristori da diverse decine di migliaia di euro.











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