venerdì 27 settembre 2024


04/03/2018 08:45:46 - Manduria - Attualità

Ciò comporterebbe la nullità ipso iure degli atti attraverso i quali il Comune vantava la pretesa tributaria: è la tesi dell’avv. Daniele Capogrosso

 

«La notifica degli avvisi di accertamento inerenti l’imposta IMU del 2012 è nulla e, pertanto, ciò comporta la nullità ipso iure degli atti attraverso i quali il Comune vantava la pretesa tributaria».

Numerosi contribuenti manduriani, attraverso la Confagricoltura di Manduria (presieduta da Leonardo Moccia) e l’avvocato Daniele Capogrosso, hanno inoltrato una serie di ricorsi, con i quali si eccepisce la nullità delle notifiche.

A soffermarsi sul presunto errore commesso dal Comune è lo stesso legale che si sta occupando della vicenda.

«Contestiamo la modalità di pagamento con cui l’Ente ha notificato gli avvisi di accertamento relativi all’IMU del 2012» spiega l’avv. Capogrosso. «Il Comune di Manduria si è avvalso del servizio di poste private “Print Mail” per la notifica degli accertamenti.

Si sta eccependo la nullità delle notifiche eseguite in tal modo. La Legge del 4 agosto 2017 numero 124 ha disposto, con decorrenza dal 10 settembre 2017, l’abrogazione del D. Lgs. 22 luglio 1999, n. 26, che attribuiva a Poste Italiane l’esclusiva circa i servizi inerenti alle notificazioni e alle comunicazioni di atti giudiziari.

Tuttavia, la novella introdotta dalla Legge 124/2017 non può ancora spiegare il proprio effetto, posto che proprio l’articolo 1, commi 57 e 58 della medesima Legge, prevede che la licenza da parte dei servizi privati debba essere subordinata a specifici obblighi con riguardo alla sicurezza, alla qualità, alla continuità, alla disponibilità e all’esecuzione dei servizi medesimi, che dovranno essere specificatamente determinate dalla AGCOM, anche in materia di notificazioni.

Pertanto, l’applicabilità della nuova normativa è espressamente subordinata all’emanazione della delibera da parte dell’AGCOM, che dovrà prevedere i requisiti affinché le società di posta privata possano ottenere una speciale licenza per il servizio di notificazione; la medesima delibera dovrà prevedere altresì specifici obblighi in capo ai servizi privati, che ho prima indicato.

Ad oggi non risulta emanata alcuna delibera da parte dell’AGCOM, pertanto “lo stato dell’arte” in materia di notificazioni resta quello precedentemente in vigore, almeno finchè l’Autority competente non adotterà il provvedimento richiesto espressamente dalla legge».

Per il legale, dunque, se la notifica è nulla, è invalidato anche l’avviso di accertamento. Essendo peraltro già trascorsi i cinque anni dopo i quali la pretesa va in prescrizione, il Comune non potrebbe più recuperare l’evaso.

«Fino al mese di dicembre 2017 era certamente applicabile il vecchio regime in tema di notificazioni, mentre l’Ente comunale ha ugualmente notificato gli avvisi di accertamento servendosi del servizio di poste private, decretando così l’inesistenza della relativa notifica» è il concetto ribadito dal legale. «Tale posizione in punto di diritto è stata mutuata in toto dalla recente pronuncia della Corte di Cassazione, alla stregua della quale “fino a quando non saranno rilasciate le nuove licenze individuali relative allo svolgimento dei servizi già oggetto di riserva sulla base delle regole da predisporsi da parte dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni”, così come previsto dalla legge, il Comune avrebbe dovuto rivolgersi a Poste Italiane (Cass., Sez. VI - Tributaria, Ordinanza 11/10/2017 n. 23887)».

Se tali ricorsi dovessero essere accolti, il Comune sopporterebbe un doppio danno: non potrà più recuperare le fasce di evasione e avrà sopportato inutilmente il costo di notifica di centinaia di atti.

 











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