venerdì 27 settembre 2024


23/03/2018 07:15:13 - Manduria - Attualità

«Se da un lato tale decisione potrebbe ricondursi alla comprensibile, ma non necessaria, tutela da parte di un Ente pubblico circa un atto del proprio dirigente, dall’altra è da considerarsi un atto “ostile” alla volontà delle popolazioni locali»

 

«Si stigmatizza la decisione del commissario straordinario Garufi che intenderebbe opporsi al ricorso presentato da Italia Nostra di Avetrana contro la autorizzazione alla posa in opera della condotta dei reflui da contrada “Laccello” a “Urmu”».

A prendere posizione è la “Consulta per un depuratore ecosostenibile e condiviso”.

«Se da un lato tale decisione potrebbe ricondursi alla comprensibile, ma non necessaria, tutela da parte di un Ente pubblico circa un atto del proprio dirigente, dall’altra è da considerarsi un atto “ostile” alla volontà delle popolazioni locali» è riportato in una nota della Consulta. «L’iniziativa, esorbitando magari anche dall’“ordinaria amministrazione”, tende a favorire attivamente un progetto contestatissimo, le cui opportunità e legittimità sono tutte da dimostrare, per di più pieno di lati oscuri, soprattutto circa lo stoccaggio e la reale destinazione dei reflui, in entrata e in uscita».

Nei giorni scorsi, intanto, è stato approvato lo statuto della Consulta.

«L’adesione è sempre aperta a tutti coloro che ne condividono gli obiettivi. La consulta nasce per dare voce a tutti coloro che hanno colto nell’operato di AQP e Regione Puglia il tentativo di oltraggiare ulteriormente le vocazioni della fascia costiera interessata attraverso un’opera dal devastante impatto ambientale, se non l’ennesimo ecomostro incompiuto tra quelli che gravano sul territorio, fornendo un agile strumento di consultazione, aggiornamento e mobilitazione».











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