venerdì 27 settembre 2024


01/04/2018 09:35:54 - Manduria - Attualità

La sezione dedicata alla Seconda Guerra Mondiale del museo civico consolida ulteriormente il rapporto fra la comunità di Manduria e i familiari dei piloti americani del 450° Bomb Group degli Stati Uniti. Le pagine eroiche dei militari manduriani

 

Fra storia e memoria, la sezione dedicata alla Seconda Guerra Mondiale del museo civico consolida ulteriormente il rapporto fra la comunità di Manduria e i familiari dei piloti americani del 450° Bomb Group degli Stati Uniti. Una presenza, fra il novembre del 1943 e il maggio del 1945, mai avvertita come invasiva o prepotente. Fra i militari statunitensi (che dall’aeroporto militare di via per Oria decollarono 256 volte per altrettante missioni nell’est dell’Europa) e i manduriani nacque, spontaneo, un solido legame di reale amicizia. A distanza di 50 anni da quell’evento bellico, a Manduria, nel 1996, arrivò un folto gruppo di veterani, accompagnati dalle loro famiglie, curiosi di rivedere la città base delle loro operazioni belliche e, in qualche caso, per cercare di incontrare nuovamente gli amici di un tempo.

A loro, con notevole ritardo («Dal 1996 ad oggi abbiamo avuto delle Amministrazioni distratte..» il commento, ricco di sarcasmo, del prof. Aldo Pezzarossa, uno degli operatori culturali locali che ha tenuto i contatti con le famiglie dei militari a stelle e strisce in tutto questo tempo), è stata dedicata la sezione delle memoria della Seconda Guerra Mondiale.

Nel museo civico, il terzo della città dopo quello dedicato al Primitivo di Manduria dei Produttori Vini e quello prettamente archeologico allestito nell’ex convento degli Agostiniani, si possono rispolverare, però, anche pagine eroiche di militari manduriani.

COSIMO MOCCIA – Autore di un gesto di eroismo conosciuto e apprezzato negli ultimi anni dalla comunità manduriana soprattutto grazie all’impegno della sezione Anpi e dei familiari del carabiniere. Arrestato a Tramonti di Sotto dalla X MAS, non rivelò, neppure sotto tortura, i nomi e i nascondigli degli altri partigiani. Scelse di morire fucilato, insieme agli altri compagni della Resistenza, nonostante in un primo momento gli fosse stata salvata la vita. Nel museo civico anche una teca di vetro contenente una manciata di terra del luogo del paese friulano in cui perse la vita.

PAOLO ERARIO – Ufficiale pilota, fu assegnato alla 230ª squadriglia di bombardamento di stanza a Brindisi. Il tenente colonnello, che pilotava un bimotore S.M. 55, effettuò decine di missioni, che gli valsero diverse medaglie al valor militare, di cui una conferita direttamente da Benito Mussolini (nel museo c’è la foto).

NINO PALUMBO – Paracadutista, partecipò alla battaglia di El Alamein: fu uno dei 300 superstiti.

GREGORIO SCIALPI - Brigadiere dei Carabinieri, Gregorio Scialpi fu ucciso a Trieste nel maggio 1945 dalle truppe jugoslave e il suo corpo fu interrato nelle foibe.











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