In rete c’è chi propone di impugnare l’atto
Vi erano realmente le condizioni per sciogliere il Consiglio comunale di Manduria?
Dopo la diffusione della relazione inviata dal ministro Minniti al presidente Mattarella, i dubbi crescono: al di là delle oggettive responsabilità di qualche amministratore (due per l’esattezza), gli altri episodi che dovrebbero avvalorare le infiltrazioni della criminalità a Palazzo di Città sembrerebbero marginali. Proprio per questo spuntano le prime proposte di impugnare l’atto.
«Manduria sveglia!» scrive nel proprio profilo facebook l’ex assessore tecnico Raimondo Turco. « Hanno sciolto il Consiglio Comunale per infiltrazioni mafiose. E si, perché è comportamento mafioso se il sindaco chiama un imprenditore e gli chiede, senza promettere nè dare niente in cambio, di far lavorare un proprio concittadino? E’ comportamento mafioso se davanti ad un bar è stato installato un gazebo? E’ comportamento mafioso se una ditta ha dichiarato il falso in una gara?
Queste sono le accuse; il resto sono stupidaggini che, se condannabili, sono ascrivibili alla responsabilità di un singolo consigliere e non certo del consiglio Comunale nella sua interezza.
Ribelliamoci: qui si sta intaccando l’onore di tutta Manduria e di tutto il territorio. Il Primitivo di Manduria è un bene primario per il territorio, che va difeso; è un prodotto conosciuto in tutto il mondo. Dobbiamo spezzare l’abbinamento Primitivo/mafia. Organizziamoci, difendiamoci nelle aule di Tribunale (e non solo) per salvaguardare l’onore e l’economia di Manduria. Tutti devono sapere di cosa realmente si tratta. Se qualcuno lo farà. io voglio essere fra i firmatari».
Anche il consigliere regionale Giuseppe Turco sostiene la proposta del ricorso contro l’atto di scioglimento.
«Io devo tantissimo a Manduria e ai manduriani» ricorda Turco dal proprio profilo facebook. «Mi hanno ospitato prima come liceale, poi come medico al “Marianna Giannuzzi”: anni di duro lavoro in Pediatria e in Pronto Soccorso. Posso affermare che Manduria mi ha dato tutto, formazione e lavoro.
Adesso occorre dire grazie a questa grande comunità, non solo con le parole. E’ necessario farlo con i fatti.
Come fare per sdebitarmi? Bene, sono convinto, nonostante non abbia appartenenze partitiche, né mai ho influenzato le campagne elettorali per il rinnovo del Consiglio comunale, al di là delle responsabilità soggettive che tali rimangono e non vanno sottaciute, che occorre assolutamente ricorrere contro lo scioglimento del Consiglio comunale con motivazioni infamanti .
È un obbligo politico e morale, per recuperare l’immagine di una comunità ferita che non merita questa offesa».
Nascerà un comitato per impugnare l’atto?
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