venerdì 27 settembre 2024


25/05/2018 06:29:43 - Manduria - Attualità

«Il furto dell’auto di un parente, da me regolarmente denunciato, è finito nel calderone di un’inchiesta addirittura per mafia, con l’accusa – per me gravissima – di favoreggiamento»

«Ho sempre avuto piena fiducia nell’operato della magistratura, e questo mi ha trasmesso forza e serenità quando il furto dell’auto di un parente, da me regolarmente denunciato, è finito nel calderone di un’inchiesta addirittura per mafia, con l’accusa – per me gravissima – di favoreggiamento. E l’inevitabile eco mediatica che ne è derivata, alla luce del ruolo istituzionale da me ricoperto. Ho quindi atteso in silenzio gli sviluppi delle indagini a mio carico, che si sono concluse con  l’archiviazione delle accuse mosse nei mie confronti, che non avevano alcun fondamento; e l’arrivo di questo giorno che mi permette di continuare il mio lavoro e la mia vita senza più alcuna ombra e sospetto sulla mia persona, nonostante l’inevitabile amarezza e la comprensibile apprensione per e delle persone a me più vicine.

Ringrazio l’avvocato Salvatore Maggio, il mio legale che ha fornito l’ennesima prova di grande professionalità e umanità, il pubblico ministero Milto De Nozza, che ha chiesto nei miei riguardi l’assoluzione e il giudice Giovanni Gallo, che ha disposto l’assoluzione con formula piena. Mi auguro adesso che la conclusione di questa vicenda, per quanto mi riguarda, susciti negli organi di informazione la stessa attenzione che ha avuto nella sua parte iniziale, per correttezza e rispetto».











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